(Teleborsa) - La Grecia dovrà rispettare i patti con Bruxelles anche se Syriza dovesse vincere le elezioni. Non si è fatta attendere la smentita di Berlino alle voci che hanno tenuto banco nel fine settimana sul presunto placet di Angela Merkel ad un'eventuale "Grexit".
Secondo il settimanale
Der Spiegel la Cancelliera tedesca e il Ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble sarebbero pronti ad accettare l'uscita di Atene dall'euro (ribattezzata, appunto, "Grexit"), cosa quanto mai probabile qualora il partito guidato da Alexis Tsipras vincesse le
elezioni anticipate del prossimo 25 gennaio.
Ma un portavoce del Governo ha tenuto a precisare pubblicamente che "non c'è stato alcun cambio di rotta" e che Berlino si aspetta che il Paese continui a rispettare quanto concordato con i creditori internazionali in occasione del salvataggio del 2009 anche in caso di vittoria di Syriza.
Intanto in Grecia
infiamma la campagna elettorale in vista del voto di fine gennaio, resosi necessario a causa della
mancata elezione del Presidente della Repubblica.
Il Premier uscente
Antonis Samaras sta continuando a convincere l'elettorato indeciso (quello che potrebbe fare da ago della bilancia) a non commettere scelte rischiose. Nell'ultimo appello alla Nazione il politico di Nuova Democrazia ha ribadito che la vittoria di Syriza potrebbe portare la Grecia al default e all'uscita dall'euro.
Eventualità, queste, che non spaventano affatto Tsipras. In un discorso ad Atene il leader del partito anti-euro di estrema sinistra ha detto che la Penisola ellenica cancellerà la maggior parte del valore nominale del proprio debito affinché esso diventi sostenibile. "Quanto fatto per la Germania nel 1953 può essere fatto per la Grecia nel 2015", ha spiegato.
Questo clima infuocato sta mettendo
sotto pressione i rendimenti dei titoli di Stato ellenici ma
non quelli delle periferieperché, spiegano gli analisti, la situazione è molto cambiata rispetto a qualche anno fa, quando i timori di contagio avevano messo a rischio l'intera unione monetaria del Vecchio Continente. Ora, per molti motivi, l'effetto domino non è più uno spauracchio.