(Teleborsa) -
Fallisce il primo tentativo del Premier greco Antonis Samaras di eleggere il Presidente della Repubblica, nomina che farebbe cadere l'ipotesi di elezioni anticipate, ripristinando la
fiducia nell'euro e nella possibilità del Paese di uscire dalla crisi.
Questa ipotesi infatti ha
mandato in tilt i mercati in quest'ultimo periodo, a causa della scarsa maggioranza che supporta il governo ellenico, che ora ha
altri due tentativi, prima di dichiarare il fallimento completo e indire le elezioni anticipate a marzo.
Il primo tentativo di eleggere il capo dello stato, ieri, ha visto il candidato
Stavros Dimas ottenere solo
160 voti a fronte dei circa 200 richiesti per l'elezione. La
maggioranza al governo, in realtà,
può contare sulla carta solo su 155 voti, mentre proseguono le trattative spasmodiche con l'opposizione e con gli indipendenti per trovare un compromesso e raggiungere il quuorum necessario.
La prossima votazione sarà il 23 dicembre, sempre con una maggioranza dei due terzi (200 voti), ma la
votazione clou sarà quella del 29 dicembre quando di voti ne serviranno solo 180. Infatti, il
Premier Samaras scommettendo proprio su questi 25 voti per sanare la paralisi istituzionale ed evitare l'anticipo dei seggi.
In caso di disfatta, si aprirà una grave crisi in Grecia, che non è solo di stampo istituzionale (l'eventuale ascesa del partito di estrema sinistra Syriza), ma anche di carattere economico, giacché il
Ministro delle finanze ha già paventato una crisi di liquidità e la
Banca centrale ha già lanciato un allarme per gli impatti sull'economia.