(Teleborsa) - Quando il presidente
Vladimir Putin, settimana scorsa, ha detto di
voler abbandonare "South Stream", una pipeline da 45 miliardi dollari per trasferire gas in Europa, sotto il Mar Nero, ha anche
proposto un piano B che, secondo le intenzioni di Putin, riguarderebbe la
costruzione di un gasdotto che dalla Turchia, attraverso la Grecia, porterà in gas nel resto del continente.
"E’ un’idea con poca possibilità di successo", ha detto
Necdet Pamir, esperto di energia alla Bilkent University di Ankara. "E’ solo volontà di ostentare gli affari da parte di Putin. Una nuova grossa pipeline che dalla Turchia fornisca gas a tutta Europa è
un’idea poco realistica".
Tutte le strategie attuate per bloccare il progetto South Stream per portare il gas sotto il Mar Nero in Bulgaria e poi nel resto d’Europa, rischiano di
minare il piano greco-turco.
La domanda di gas è stagnante in Europa, con l’economia in sofferenza.
L’Unione Europea non è in vena di aperture alla Russia per la crisi in Ucraina e la regione sta cercando di importare gas da altre parti del mondo.
"Questo progetto è invece del tutto realistico", ha detto Putin la scorsa settimana ad Ankara.
Il problema principale, semmai, è la
posizione "politica" della Turchia che, per voce del suo ministro dell’energia, Taner Yildiz, ha sottolineato che paese non vuole essere politicamente schiacciato tra l'Europa e la Russia. "Il tempo mostrerà se i progetti proposti sono fattibile o no", ha aggiunto Yildiz.