(Teleborsa) - Per evitare un arresta della già debole crescita economica globale è necessaria un'azione decisa da parte dei singoli Paesi, soprattutto di quelli dell'Area Euro.
A affermarlo è l'OCSE nell'ultimo
Economic Outlook , nel quale si parla di
previsioni economiche modeste, del persistere di una disoccupazione elevata e dell'aumento dei rischi al ribasso della produzione industriale. Tutti segnali, questi, che richiedono "
urgenti azioni a livello monetario, fiscale e di politiche strutturali" a sostegno della crescita.
Tra i principali "malati" c'è l'Eurozona. "Siamo molto lontani dalla strada di una sana ripresa. Notiamo crescenti rischi di stagnazione nell'Area Euro che potrebbero avere impatti a livello globale, mentre il Giappone è caduto in recessione tecnica", ha dichiarato il Segretario Generale dell'OCSE,
Angel Gurria.
Non solo: le diverse politiche monetarie potrebbero causare un aumento della volatilità nelle economie emergenti, alcune della quali hanno accumulato elevati livelli di debito.
Il
PIL globale dovrebbe crescere del 3,3% quest'anno, per poi accelerare leggermente al 3,7% nel 2015 e al 3,9% l'anno successivo.
Il
PIL dell'Eurozona è visto invece allo 0,8% nel 2014, all'1,1% nel 2015 e all'1,7% nel 2016. Tra le
big, gli
Stati Uniti guadagneranno ancora trazione con un PIL al 2,2% quest'anno e attorno al 3% nei due anni successivi.
Il
Giappone avrà invece una crescita modesta a causa dell'
aumento dell'IVA.
Le
economie emergenti avranno tassi di espansione a due velocità con la
Cina che metterà a segno un PIL del 7,3% quest'anno, al 7,1% nel 2015 e al 6,9% nel 2016.