(Teleborsa) - Prospettive più grigie per l'economia nipponica, che accusa l'impatto del calo dei consumi, causato dall'aumento dell'IVA dal 5% all'8% scattato il 1° aprile scorso. Il Governo giapponese ha annunciato oggi un outlook più modesto, per la prima volta dal novembre 2012,
quando fu varato l'Abenomics, il piano di rilancio dei consumi e dell'economia messo a punto dal Premier Shinzo Abe.
Nell'ultimo rapporto mensile, il governo ha preventivato un rallentamento dei consumi privati e del mercato immobiliare, indicando che l'economia sta segnando un trend di "moderato recupero" e che, di tanto in tanto, emergono ancora "segnali di debolezza".
Solo una settimana fa, il Ministro dell'Economia Akira Amari aveva lanciato un allarme per l'impatto dell'IVA sulle vendite, indicando che nella prima settimana di aprile il commercio di prodotti elettronici aveva segnato un calo del 22% rispetto alla stessa settimana dell'anno precedente.
Il primo aumento dell'IVA in 17 anni è stato però digerito con una certa difficoltà dal Premier, che deve ancora dare il via libera al prossimo scatto al 10% atteso per ottobre 2015,
consapevole che il piano di rilancio varato a fine 2012 è stato un po' mitizzato.
L'aumento del prelievo sui consumi è stato imposto da una serie di fattori, la necessità di reperire risorse per finanziare il sistema di sicurezza sociale e l'obiettivo di ridurre l'indebitamento pubblico, dato che il Giappone vanta il più alto debito pubblico mondiale, pari a due volte il suo
PIL.