(Teleborsa) - Tassi fermi e
quantitative easing 3 in dirittura di arrivo negli Stati Uniti. Il Federal Open Market Committee (FOMC), il braccio armato della Federal Reserve, ha deciso di lasciare il costo del denaro, noto come
federal funds rate, tra lo zero e lo 0,25% perché, si legge nello statement che accompagna la decisione di politica monetaria, si tratta del livello più appropriato per favorire un ritorno alla piena occupazione e al mantenimento della stabilità dei prezzi.
Novità, invece, per quanto riguarda il
programma di acquisto di asset, o QE3. La Fed ha infatti deciso di
terminarlo definitivamente questo mese grazie al netto recupero del mercato del lavoro.
Per quanto riguarda l'
exit strategy, ossia il primo rialzo dei tassi di interesse, la Banca Centrale statunitense fa sapere che il costo del denaro resterà fermo "per un considerevole periodo dopo la fine dell'acquisto di asset", soprattutto se i
prezzi continueranno a rimanere sotto il target del 2% stabilito dalla Fed.
Ovviamente, se le informazioni future dovessero evidenziare il ritorno al top del mercato del lavoro e una risalita dell'inflazione attorno al 2%, il primo rialzo sarà anticipato. Viceversa, sarà posticipato in caso di segnali di peggioramento.
Leggendo tra le righe si nota come il
FOMC non sia assolutamente preoccupato per l'indebolimento dell'economia globale, per la bassa inflazione e per eventuali bolle dei mercati finanziari.
A giudicare dalla reazione negativa di Wall Street, si direbbe che questo ottimismo tra le righe possa segnalare un atteggiamento meno accomodante da parte della Chairwoman Janet Yellen e dei colleghi.