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Pensioni, coro di "no" al pagamento il 10 del mese

Economia, Welfare
Pensioni, coro di "no" al pagamento il 10 del mese
(Teleborsa) - Posticipare il pagamento delle pensioni al 10 del mese creerebbe gravi danni agli anziani. Non piace né ai sindacati né alle associazioni dei consumatori la decisione del Governo, contenuta nella Legge di Stabilità 2015, di slittare la corresponsione dell'assegno pensionistico al 10 del mese.

"La norma contenuta nella legge di stabilità che ritarda il pagamento della pensione al 10 del mese è un vero e proprio accanimento nei confronti degli anziani. Il governo non ha previsto per loro alcun tipo di aiuto e di sostegno ma ha pensato a come complicargli ulteriormente la vita. E' semplicemente inaccettabile. Ci domandiamo che cosa abbiano fatto di male gli anziani e i pensionati per essere trattati così", hanno dichiarato in una nota congiunta i Segretari generali di Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil.

Secondo il Codacons, invece, questo slittamento è deleterio perché sulla data di pagamento all'1 del mese si basano numerose scadenze in capo ai pensionati, come rate di affitti, mutui, debiti, finanziamenti, oppure abbonamenti e altre scadenze.
"Ma anche in assenza di tali impegni finanziari, il posticipo dei pagamenti - considerato soprattutto che in Italia vi sono 2,1 milioni di pensionati che ricevono un assegno di importo al di sotto dei 500 euro, cifra inferiore alla soglia di povertà relativa fissata dall' Istat - creerà un gap che oltre a produrre evidenti disagi potrebbe mettere in seria crisi la liquidità di migliaia di anziani, con conti bancari in rosso e pagamenti di commissioni in favore delle banche", spiega l'Associazione.
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