(Teleborsa) - Oggi il
Senato vota la fiducia sulla riforma del lavoro, dopo l'
incontro di ieri dei sindacati con il premier Matteo Renzi per discutere proprio sul
Jobs Act, che sembra aver
diviso le rappresentanze sindacali.
La
CGIL di Susanna Camusso ritiene che non ci siano novità, confermando il giudizio negativo sul modo in cui il governo sta compiendo l'intervento sul lavoro. Confermata, dunque, la manifestazione indetta per il 25 ottobre.
Soddisfatta la
Cisl che parla di "un momento di svolta nel rapporto tra Governo e parti sociali" mentre la
Uil ha dato all'incontro una valenza "più politica che sostanziale", in attesa della "sostanza, se ci sarà".
Positivo il premier Renzi, dichiarando che ci sono "sorprendenti punti d'intesa" tra le parti, aggiungendo però in conferenza stampa "sì al dialogo, no ai veti".
In merito alla possibilità che una
minoranza del Partito Democratico (PD) non voti la fiducia, Renzi ha dichiarato di non temere agguati, rassicurato anche dalle ultime
dichiarazioni dell'ex segretario del PD, Pier Luigi Bersani, sulla lealtà verso il partito e il governo, nonostante abbia giudicato la fiducia "una forzatura".
Il testo che il ministro del Lavoro,
Giuliano Poletti presenterà stamattina non dovrebbe contenere una specifica sul nodo dei licenziamenti. Le eventuali modifiche all'
articolo 18, infatti, saranno inserite direttamente nei decreti delegati.
L'emendamento conterrà invece la concessione di
sgravi fiscali alle aziende che assumono con contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti.
Il voto è atteso in serata, proprio quando il presidente del Consiglio presenzierà al
vertice UE sull'occupazione a Milano. Al termine dell'incontro si terrà una
conferenza stampa congiunta di Matteo Renzi, François Hollande e Angela Merkel.