(Teleborsa) - Il
gap di competenze tra allievi del Centro-Nord e del Meridione resta alto, pur registrando quest'anno una leggera attenuazione. Questo è quanto emerge dagli ultimi dati
Invalsi diffusi nei giorni scorsi, che hanno evidenziato un divario fino a 40 punti tra Nord e Sud Italia.
Si tratta di un gap di tipo strutturale, che non potrà mai risolversi spontaneamente, spiega il sindacato autonomo della scuola
Anief, segnalando che i numeri di questi giorni non fanno altro che certificare gli investimenti poco mirati che lo Stato ha riservato alle Regioni, penalizzando quelle meridionali. Basta ricordare che gli ultimi dati ufficiali ci dicono che in Sicilia la mancanza di risorse e di mense scolastiche ha fatto sì che il tempo pieno nella scuola primaria è stato attivato solo per il 3 per cento degli alunni; mentre il tempo pieno in Lombardia è presente nel 90 per cento delle scuole primarie.
Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir, chiede "interventi mirati, come introdurre un organico maggiorato di docenti, ridurre gli alunni per classe, garantire il tempo pieno e un miglior orientamento, puntare su forme valide di alternanza scuola-lavoro come quella di Bolzano o il modelle tedesco. E laddove mancano le aziende si investa sul patrimonio culturale e turistico".