(Teleborsa) - Svolta della politica europea, che cambia direzione, transitando dall'austerity ad ogni costo alla flessibilità. A dare spazio a questo cambiamento è stata la Cancelliera tedesca
Angela Merkel, che
ha aperto alla flessibilità, ricordando l'importanza di rispettare gli obiettivi ed i vincoli del Patto di stabilità, ma con un margine di flessibilità per attuare le riforme strutturali e con un aggiustamento del percorso di rientro dal deficit secondo il ciclo economico.
Un'apertura inattesa, per la verità, perché proprio la scorsa settimana la stessa Merkel aveva
bocciato la stessa ipotesi avanzata dal suo ministro dell'economia Sigmar Gabriel.
Le dichiarazioni della Merkel arrivano dopo che il Presidente del Consiglio europeo uscente,
Herman Van Rompuy, ha predisposto la
bozza del documento che guiderà Bruxelles nei prossimi anni, che mette al centro crescita e lavoro.
E l'atteggiamento di Roma? Il Governo Renzi si è fatto subito promotore del "cambiamento" in Europa ed il documento stilato da Van Rompuy ne è un perfetto esempio, perché focalizza l'attenzione sugli aiuto a imprese e lavoro, sulla sicurezza energetica e sull'immigrazione, altro tema molto caro all'Italia, che costituisce un approdo all'Europa dal Mediterraneo.
La posizione italiana, d'altronde, era già stata annunciata da una lettera inviata dal governo a Bruxelles, in cui si sollecitava una rifocalizzazione delle politiche sulla crescita e sul lavoro e la stesura di un documento che costituisse una road map per l'azione comunitaria. Un appello subito accolto da Van Rompuy che si è messo subito al lavoro su documento che si intitola "un nuovo inizio per l'Unione Europea".