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Bufera sul Mose, in manette anche il sindaco di Venezia

Economia, Politica
Bufera sul Mose, in manette anche il sindaco di Venezia
(Teleborsa) - Fioccano sospetti di tangenti per la costruzione del Mose, il sistema di dighe mobili a salvaguardia della città di Venezia.

Il sindaco della città lagunare, Giorgio Orsoni, è stato arrestato per corruzione, concussione e riciclaggio, nell'inchiesta della Procura di Venezia relativamente agli appalti per il Mose. Secondo le indagine mosse dalle Fiamme gialle almeno 20 milioni di euro sarebbero stati occultati in conti esteri, per essere poi indirizzati alla politica.

In manette anche l'assessore regionale alle Infrastrutture Renato Chisso, assieme ad altre 33 persone, mentre sarebbero oltre 100 gli indagati.
La Procura avrebbe chiesto anche l'arresto dell'ex governatore e ministro Giancarlo Galan.

"Come fu per l'Expo prima delle Europee, inchieste come queste stanno piombando in tutta Italia", ha dichiarato Giovanni Toti, europarlamentare di Forza Italia, aggiungendo che "se qualcuno ha rubato, la magistratura faccia serenamente il suo lavoro fino in fondo, e speriamo che ripulisca l’ambiente il più possibile, vale per il Mose e ancor più per l’Expo".

L'ex sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, intervistato da Radio Città Futura, invece ha ribadito che "il Mose si poteva fare a condizioni più vantaggiose. L’ho ripetuto milioni di volte, ma senza essere ascoltato".
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