(Teleborsa) - Si fa sempre più infuocata la campagna elettorale in vista delle
elezioni europee di domenica prossima.
I contendenti che dovranno cucire le bocche prima che gli elettori vadano alle urne, non smettono di sferrare gli ultimi colpi
accusandosi reciprocamente in quella che si è rivelata una campagna elettorale al vetriolo.
Il Premier Renzi, se da una parte,
rimane concentrato sulle riforme, annunciando che se metteranno i bastoni tra le ruote al suo piano, se ne andrà, dall'altra è sicuro che i cittadini gli daranno fiducia. "Stanno discutendo di elezioni europee solo per capire di chi vincerà. Il problema è risolto perché le elezioni le vinciamo noi e non lo dico perché dobbiamo fare training autogeno ma perché è la realtà dei fatti", ha detto Renzi in piazza del Popolo a Roma.
Renzi poi, ospite di Bruno Vespa a Porta a Porta, stigmatizza la citazione su
Berlinguer fatta da
Beppe Grillo a Firenze: "giù le mani da nomi che non appartengono a chi non ha neanche la titolarità di pronunciarli. Non si mettono nella stessa Hitler e poi Berlinguer. "Sciacquatevi la bocca" chiosa il Premier che mostra sicurezza quando dice "lunedì ci facciamo sentire in Europa. Per qualcuno lunedì è finita... invece per noi comincia la partita vera".
Se Renzi ostenta sicurezza ,
Beppe Grillo non è da meno, quando parlando a Milano in un comizio dice: "abbiamo già vinto ma non abbiamo bisogno di vendetta". Il numero uno del M5S lo dice a suo modo con la solita veemenza anche se precisa "quella che noi esprimiamo è rabbia buona". Silvio Berlusconi ad una manifestazione di Forza Italia vede "le elezioni di domenica come un referendum su quello che è anche il nostro giudizio sul terzo governo non eletto dai cittadini: il governo Renzi.