(Teleborsa) - L'economia italiana crescerà meno di quanto previsto dal governo, ma le retribuzioni cresceranno ad un ritmo più elevato dell'inflazione, rimpinguando gli stipendi delle famiglie italiane. E' quanto prevede uno studio della società di consulenza internazionale Towers Watson.
Il
Salary Budget Planning Report stima infatti una crescita del PIL dello 0,5% quest'anno, ben al di sotto dallo 0,8% indicato dal
Documento di economia e Finanza stilato dal governo Renzi, che già rettificava un precedente +1,1%. La disoccupazione salirà ancora, portandosi al 12,5%.
Nonostante questo, le retribuzioni saliranno del 2,5%, più che compensando un'inflazione resiliente pari allo 0,8%, che ripropone quasi lo spauracchio della deflazione.
L'
andamento delle retribuzioni italiane è più o meno in linea con quello delle altre economie dell'Eurozona, come la Spagna e la Francia che registreranno un +2,6%. Più forte sarà la crescita dei salati in Germania (+2,9%), mentre il Regno Uniti si vedrà annullare il vantaggio (+2,5%) dall'inflazione (attesa a +2,7%).
Fra i Paesi dell'UE la crescita più alta dei salari sarà in Austria (+3%) ed in alcuni Paesi dell'Est, mentre correranno i salari delle economie emergenti fuori dall'UE come la Russia, la Turchia e l'Ucraina, con aumenti del 7-8%.