(Teleborsa) - E' stata una lunga giornata quella di ieri ma alla fine il Consiglio dei Ministri ha approvato il Documento di Economia e Finanza( DEF).
Renzi, durante la conferenza stampa,
ha tirato fuori i numeri dell' Italia confermando un peggioramento dell'economia tricolore. Come anticipato largamente dalle indiscrezioni delle ultime ore, Renzi ha annunciato una revisione al ribasso del PIL per quest'anno allo 0,8% in calo appunto dall'1,1% stimato in precedenza. Nel 2015 il PIL salirà al +1,3% per arrivare al +1,6% nel 2016 e al +1,8% nel 2017 fino al +1,9% nel 2018.
Numeri in discesa per il deficit "sorvegliato speciale" da parte di Bruxelles che richiede che rimanga sotto la soglia del 3%. Renzi mantiene le promesse visto che assicura che passerà dal 2,6% di quest'anno all'1,8% nel 2015 fino allo 0,9% del 2016.
Il documento varato dal Consiglio dei Ministri prevede anche una disoccupazione in crescita al 12,8% quest'anno, ma stima un ridimensionamento già per il prossimo fino ad arrivare al 2017 quando si scenderà dalla soglia del 12 per scivolare fino all'11,6%.
Questi i numeri del Paese, per quanto riguarda la riorganizzazione, Palazzo Chigi punta i fari "sulla revisione della spesa, con un cambiamento stabile e sistematico dei meccanismi di spesa pubblica; sono previsti risparmi per circa 4,5 miliardi nell'anno in corso, e fino a 17 per il 2015 e 32 per il 2016 rispetto al tendenziale. I risparmi conseguiti verranno principalmente utilizzati per la riduzione del cuneo fiscale", spiega Palazzo Chigi.
Tra punti slienti del DEF:
il governo ha deciso di tagliare le tasse per i lavoratori dipendenti che prendono fino a 1.500 euro netti, per dare loro fino a 80 euro in più al mese. Lo sgravio partirà da maggio e riguarderà anche chi guadagna meno di 8 mila euro l'anno i cosi detti incapienti.
Il governo ha messo i paletti agli stipendi dei manager pubblici che non potranno guadagnare più del Presidente della Repubblica: ossia 238 mila euro l'anno "poiché Giorgio Napolitano si è ridotto lo stipendio a questa cifra, non potranno prendere più di 238 mila euro", ha spiegato Renzi.
Il DEF prevede anche privatizzazioni delle società pubbliche, per un valore di 12 miliardi, pari allo 0,7% del PIL, da realizzare nel periodo 2014-2017.
L'aliquota delle rendite finanziarie, passa dal 20 al 26% a partire da luglio. I maggiori proventi serviranno per coprire i poco più di 2 miliardi che costa il taglio all'IRAP per cui non è stata previata una data precisa per lo sgravio del 10% anche se nel documento si legge che "verrà introdotto uno specifico provvedimento a breve".
Ribadita l'intenzione del Premier di tagliare
gli enti ritenuti inutili poiché sovrapposti nelle funzioni , tra cui figura il CNEL.
Palazzo Chigi accelera nel pagamento dei debiti commerciali arretrati da parte delle Amministrazioni pubbliche che "sarà completato grazie al consolidamento del meccanismo di finanziamento da parte dello Stato con impegno alla restituzione da parte degli enti debitori, alla disponibilità di ulteriori 13 miliardi di euro che si aggiungono ai 47 già stanziati dai precedenti governi, e infine a un meccanismo che consentirà alle aziende in attesa di incasso di cedere il proprio credito a favore di istituzioni finanziari".