(Teleborsa) - Contro i tagli imposti dal decreto Irpef varato dal Governo, il coordinamento nazionale dei sindacati, "unitamente alle segreterie nazionali, ha deciso di mobilitarsi e di aprire le procedure per giungere ad uno sciopero generale di tutti i lavoratori della Rai".
Secondo il Coordinamento Nazionale dei sindacati, la Rai è un bene comune e nessun Governo può pregiudicarne il futuro. Per questo si è riunito oggi per discutere degli impatti devastanti che il decreto legge 66 del 24 aprile del 2014 avrà sul servizio pubblico.
Pluralismo dell'informazione, produzione culturale e tenuta occupazionale, spiega il coordinamento dei sindacati, sono messi in "serio pericolo" per effetto del taglio dei 150 milioni di euro previsti per il 2014, ai quali non è ancora chiaro quali si dovranno aggiungere per gli anni a venire. "Schizofrenico" oltre che "insostenibile" risulta, infatti, un disegno che, da una parte, con i contenuti del contratto di servizio Stato-Rai indica vincoli precisi a garanzia della diffusione di informazione e contenuti che rispondano ai requisiti richiesti a chi è concessionaria del servizio pubblico, mentre dall'altra, attraverso l'azione del Governo, sottrae risorse essenziali per il mantenimento degli impegni sottoscritti, arrivando persino a "suggerire" di ridurre la capacità produttiva attraverso la cessione di asset strategici come Raiway".
I delegati sindacali di tutta Italia, hanno dunque giudicato "inaccettabile" che il Governo entri nelle scelte industriali ed editoriali dell'azienda di servizio pubblico, intervenendo "pesantemente" con un taglio che mette in discussione la sua stessa sopravvivenza.
Per questi motivi, i sindacati, invieranno nelle prossime ore "una richiesta d'incontro urgente" alla Commissione di Vigilanza Rai e ai Gruppi Parlamentari. Intanto, lunedì prossimi 12 maggio, si terranno assemblee unitarie delle lavoratrici e dei lavoratori Rai di tutta Italia per "preparare le iniziative dei prossimi giorni".