(Teleborsa) - La BCE e la deflazione restano il tema caldo dell'ultimo periodo, dopo che l'Istituto di Francoforte ha glissato sul lancio delle misure di quantitative easing,
nell'ultima riunione tenutasi la scorsa settimana. Mario Draghi, però, non ha escluso il varo di
operazioni di acquisto di titoli , che restano altamente probabili, se verrà confermata una stagnazione dell'economia ed una tendenza al ribasso dei prezzi. Che la si voglia chiamare deflazione o no (come lo stesso Draghi preferisce) la sostanza non cambia poi molto.
Intanto, la stampa europea azzarda a fare qualche previsione, come il quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung, che parla di un
bazooka da mille miliardi di euro.
A confermare la preoccupazione dei banchieri centrali, la recente apertura da parte del numero uno della Bundesbank
Jens Weidmann, che acconsentito ad eventuali acquisti di titoli, sul modello seguito dalle altre grandi banche centrali mondiali, come la Fed, la Bank of England e la Bank of Japan.
Una conferma è arrivata anche oggi dalla banca centrale tedesca, a mezzo del membro del consiglio direttivo
Andreas Dombret, che ha parlato appunto del "basso livello di inflazione" della Zona Euro e dei conseguenti rischi sull'economia globale. Il tema - ha affermato - dovrebbe essere nell'agenda dei meeting primaverili del Fondo Monetario Internazionale e del G20.
Una valutazione positiva delle misure di tipo quantitativo è stata data anche dal Ministro dell'Economia italiano
Pier Carlo Padoan, che le ha definite "appropriate", anche se ha ammesso che l'effetto non sarà lo stesso di quello ottenuto dalla Fed, a causa della frammentazione del mercato europeo, che non consente una trasmissione uniforme delle stesse.
Eppure, nell'Eurotower restano giganti
"falchi", pronti a mostrare gli artigli. Proprio ieri, il membro austriaco del Consiglio di Governo della BCE,
Ewald Nowotny, ha smentito che vi sia esclusivo bisogno di misure "non convenzionali", ribadendo che una accelerazione dell'economia avrebbe un analogo effetto positivo sui prezzi. Il quantitative easing? Nowotny consiglia di aspettare, anche se molti economisti ritengono che il tempo sia già scaduto da tempo.