(Teleborsa) - Il settore manifatturiero cinese continua ad arrancare, portandosi sui minimi da luglio 2013.
Il PMI manifatturiero finale elaborato da HSBC indica per il periodo di marzo un valore di 48 punti, in discesa rispetto ai
48,1 punti della stima preliminare e ai
48,5 di febbraio, ancora al di sotto dei 50 punti, la soglia che separa l'espansione dalla contrazione.
Si tratta del terzo calo consecutivo dell'indice.
Il dato delude anche le attese degli analisti, che erano per una conferma a 48,1 punti.
In ulteriore peggioramento i sottoindici relativi alla produzione e ai nuovi ordini, a differenza del buon andamento degli ordini provenienti dall'estero, in espansione per la prima volta in quattro mesi.
Secondo Hongbin Qu, capo economista presso HSBC Cina, "la lettura finale del PMI di mazo conferma la debolezza della domanda domestica. Ciò implica che la crescita del PIL nel 1° trimestre potrebbe risultare inferiore all'obiettivo annuo del +7,5%".