(Teleborsa) - Altra giornata di passione in Ucraina, dove le tensioni sono ben lungi dal diradarsi, nonostante la
telefonata intercorsa la notte scorsa fra il Presidente americano Barack Obama e quello russo Vladimir Putin. Un colloquio che, in realtà, non ha portato a nulla e che ha visto il Presidente americano ribadire la posizione di sostegno a Kiev.
Il punto del contendere resta sempre la Crimea, che resta fortemente filorussa e proprio ieri ha annunciato un referendum separatista, giudicato da buona parte della diplomazia occidentale un atto illegale di matrice russa. Mosca, dal canto suo, cita il
caso della Scozia, che proprio di recente ha annunciato il progetto di separazione dall'Inghilterra.
L'UE come gli Stati Uniti hanno minacciato di imporre sanzioni di carattere economico alla Russia, che tira fuori il suo asso nella manica, l'export di gas verso l'Europa. Il colosso energetico Gazprom ha minacciato che bloccherà le esportaz8ioni di gas verso l'Ucraina, come accadde nel 2009, quando vi fu un blocco dei flussi verso alcuni Paesi europei.
Gazprom aveva già denunciato il suo malcontento, nei giorni scorsi,
eliminando lo sconto garantito a Kiev, un atto che era subito sembrato una ritorsione nei confronti dell'Ucraina. Il debito del Paese dell'est europeo intanto è salito a 1,89 miliardi di dollari, a conferma che sono stati cessati tutti i pagamenti alla compagnia russa.