(Teleborsa) - Le valute dei Paesi emergenti restano nella bufera, sopratutto quelle degli Stati con più difficoltà a carattere economico e politico.
E' il caso della lira turca che, questa mattina, ha subito una pesante svalutazione nei confronti delle maggiori valute globali, toccando verso l'euro un minimo di 3,2715, per poi recuperare attorno ai 3,1553. La valuta turca è in caduta libera da qualche tempo, sia per la crisi politica che ha investito il Governo Erdogan, che per il taglio delle stime di crescita operato dagli economisti, non condiviso da Ankara.
Ad infiammare nuovamente il mercato dei cambi, che gioca contro la lira turca, ha contribuito il
crollo del peso argentino, che ha richiamato alla memoria gli anni della grande crisi ed il tragico default dell'Argentina.
Sulle montagne russe anche il rublo, che stamattina ha toccato minimi di 47,70 contro l'euro, per poi recuperare attorno a 47,15. Anche la Russia è in grave difficoltà, a causa delle vendite che hanno colpito le valute degli emergenti, dopo
l'avvio del "tapering".
Nel frattempo, la banca centrale turca ha convocato una riunione di emergenza del comitato di politica monetaria. Un tentativo di correre ai ripari?