(Teleborsa) - Questo Capodanno ha avuto una valenza particolare per la Lettonia. Il piccolo Stato baltico, infatti, non solo ha salutato il 2014, ma anche l'ingresso nell'euro, diventando il 18° Paese europeo ad adottare la moneta unica. Si è trattato del secondo cambiamento di valuta in poco più di 10 anni: era infatti il 1993 quando Riga adottò il Lats per rimpiazzare il rublo dell'ex Unione Sovietica.
Ma questo poco importa ai due milioni di cittadini lettoni, che hanno voluto credere nell'euro nonostante i recenti drammi dell'Area che lo adotta e la folta schiera di teorici, politici ed economisti che aveva decretato l'imminente morte della moneta condivisa.
A dire il vero, però, ultimamente la fiducia tra la popolazione è venuta un po' meno: in molti temono un balzo dei prezzi, tanti sono preoccupati dalle ultime vicissitudini dell'euro.
Da rilevare, inoltre, che per fare il grande passo Riga ha dovuto attuare molte riforme e un profondo risanamento dei conti. Questo ha senz'altro giovato allo suo stato di salute, forte di un PIL che nel 2014 dovrebbe crescere di oltre il 4%.
Qualche dubbio solo sul settore bancario del Paese, ritenuto ancora troppo debole e scarsamente orientato a controlli e trasparenza.