L'Istat non ha dubbi: l'indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni, che ha come campo di osservazione tutta l'attività delle costruzioni, riferita sia alla produzione di nuovi manufatti sia alla manutenzione di quelli esistenti, ad aprile scorso ha registrato una marcata flessione mensile (-3,8%) che si è riflessa in un risultato congiunturale negativo anche nel complesso del trimestre febbraio–aprile 2023 (-0,8%).
In termini tendenziali, rispetto allo stesso mese del 2022, ad aprile scorso è emerso un netto peggioramento, con la terza flessione consecutiva, sia nella serie grezza (-9,5%) sia in quella corretta per gli effetti di calendario (-6,3).
Sono in rallentamento anche i prezzi delle abitazioni: i dati provvisori del primo trimestre del 2023 relativi all'indice dei prezzi delle abitazioni (IPAB) acquistate dalle famiglie, per fini abitativi o per investimento, mostrano un aumento dello 0,1% rispetto all'ultimo trimestre del 2022 e dell'1,1% nei confronti del primo trimestre del medesimo anno, in contrazione rispetto al +2,7% registrato nel quarto trimestre 2022 .
L'
aumento tendenziale dell'IPAB, rispetto allo stesso trimestre del 2022, è da attribuire soprattutto ai prezzi delle abitazioni nuove che sono aumentati del 5,4% (in accelerazione rispetto al +4,5% del trimestre precedente) e in misura minore ai prezzi delle abitazioni esistenti la cui crescita decelera, passando dal +2,3% del quarto trimestre 2022 al +0,4%.
Su base congiunturale, rispetto al trimestre precedente, il leggero aumento dell'IPAB (+0,1%) è imputabile ai prezzi delle abitazioni nuove che crescono dell'1,6% mentre quelli delle abitazioni esistenti diminuiscono dello 0,2%.
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