Il
saldo commerciale italiano ha beneficiato di questa consistente riduzione dei prezzi delle importazioni dall'area "extra euro": il dato complessivo di febbraio è stato positivo per 2,1 miliardi di euro, per via di una componente positiva per 4 miliardi del commercio con l'area "extra euro" e di una negativa per 1,9 miliardi del commercio interno all'area "euro".
I
migliori contributi alla crescita su base annua delle esportazioni italiane sono venuti dalla
Cina (+131%) e dagli
Usa (+18,2%).
Al riguardo, va tenuto conto che
l'export italiano verso la Cina nel 2022 è stato complessivamente pari a 16,4 miliardi di euro rispetto ai 15,7 miliardi del 2021 con un amento dunque di appena 700 milioni di euro, e che il dato eclatante di aumento percentuale deriva dal fatto che nel gennaio 2002 le esportazioni italiane erano crollate ad appena 981 milioni di euro rispetto ai 1,5 miliardi del dicembre 2021 per via della chiusura sanitaria precauzionale.
Viceversa, l'import italiano dalla Cina è passato dai 38,6 miliardi di euro del 2021 ai 57,5 miliardi del 2022, con un aumento di ben 18,9 miliardi di euro.
Il
deficit commerciale dell'Italia con la Cina è quindi praticamente raddoppiato, peggiorando di 18,2 miliardi di euro, passando dai 22,9 miliardi del 2021 ai 41,1 miliardi del 2022.
Dagli Stati Uniti, le importazioni italiane sono passate dai 15,8 miliardi di euro del 2021 ai 24,9 miliardi del 2022 (+9,1 miliardi). Le esportazioni italiane sono invece passate dai 49,3 miliardi di euro del 2021 ai 65,1 miliardi del 2022 (+15,2 miliardi). Il saldo attivo commerciale italiano è passato quindi dai 33,5 miliardi euro del 2021 ai 40,2 miliardi del 2022, migliorando di soli 6,7 miliardi.
L'Italia non può contare sulla crescita delle importazioni statunitensi, come su quelle di Francia ed Inghilterra, per compensare il deficit con la Cina.
Migliora l'attivo commerciale con gli Usa, ma il deficit con la Cina raddoppiaL'Idrovora americana ed il Mandarino cinese
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