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L'inflazione morde, ma Famiglie ed Imprese investono

Reazioni di vitalità, in un contesto difficile


Insomma, il picco del risparmio al 19,7% del secondo trimestre del 2020, dovuto al fatto che con l'epidemia non ci si poteva muovere da casa, era effettivamente un dato patologico. Gli Italiani ora stanno riducendo all'osso la quota destinata al risparmio: tra bollette che aumentano, caro-benzina e prezzi dei prodotti alimentari alle stelle, c'è ben poco da mettere da parte. Ed è una situazione davvero delicata, perché anche durante gli anni peggiori della crisi del debito pubblico, nel triennio 2011-2013, non si era mai scesi a questo livello: in pratica, il tasso di risparmio del 2022 si è dimezzato rispetto al 2010, quando era stato del 9,1%.

In questo contesto c'è una novità confortante: gli investimenti fissi lordi delle Famiglie sono stati molto alti, con il 7,8%: un livello che è stato sicuramente influenzato dalla politica di erogazione di consistenti bonus fiscali, di questi ultimi due anni, 2021 e 2022. La media storica vedeva una discesa costante, dal 7% del 2010 al 5,5% del 2019. In qualche misura, tra rifacimenti delle facciate, ristrutturazioni e miglioramenti energetici, molto si è mosso.

Ci sono poi i dati relativi al settore delle "Imprese". Il primo dato da analizzare è quello del Risultato lordo di gestione, che ha toccato una vetta mai conosciuta prima, con ben 105 miliardi di euro nel quarto trimestre del 2022 rispetto ai 91 miliardi di un anno prima (+14 miliardi). In pratica, ha assorbito praticamente tutta la variazione registrata del dato di partenza, quello del Valore aggiunto ai prezzi base, che è arrivato a 235 miliardi di euro rispetto ai 217 miliardi di un anno prima (+18 miliardi).

La quota di profitto delle Imprese è arrivata al massimo storico, con il 44,8% rispetto al 41,8% di un anno prima. Ciò che va rimarcata è la altissima percentuale di investimenti fissi lordi registrati nel 2022, anche questo un record storico. Tutto l'anno le percentuali sono state superiori al 24%, con il massimo registrato nel terzo trimestre con il 24,8%. Rispetto ad una media storica che sta intorno al 20%-21%, è sicuramente un dato molto positivo. Vista la crisi energetica e l'aumento dei costi dei materiali, le imprese si sono date tutte da fare per riorganizzarsi.

Reazioni di vitalità, in un contesto difficile

L'inflazione morde, ma

Famiglie ed Imprese investono
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