C'è dell'altro: ci sarebbe la possibilità di
effettuare i pagamenti in questione usando canali diversi da Swift. Da tempo, infatti, la
Cina si è attrezzata realizzando una piattaforma alternativa: si tratta del
Cross-Border International Payment System (CIPS). Anche l'Europa aveva ipotizzato una soluzione del genere per consentire all'Iran di poter mantenere la correntezza dei pagamenti internazionali nonostante la inibizione dell'utilizzo dello Swift da parte degli Usa che si erano ritirati unilateralmente dal Trattato 5+1 accusando Teheran di non rispettare i limiti di arricchimento dell'uranio. Non se ne fece nulla, per timore delle sanzioni statunitensi.
Stavolta, la situazione è diversa: è ben vero che le sanzioni commerciali decise dalla Ue nei confronti della Russia escludono i combustibili, e dunque le forniture di gas russo all'Europa, ma se i venditori di altri prodotti alla Russia vogliono ricevere i pagamenti, ci sono già piattaforme di pagamento alternative.
C'è stata un'altra sanzione: è stato deciso di
congelare le riserve in valuta depositate dalla Banca Centrale Russa presso le altre Banche centrali. Questo serve a ridurre la sua capacità di sostenere il corso del Rublo e di effettuare operazioni di rifinanziamento interno garantite da asset in portafoglio. E' una misura assai dolorosa, visto che quasi la metà delle riserve in valuta straniera delle Banca Centrale Russa, dollari ed euro, è detenuta presso Banche Centrali straniere.
C'è stata pure una
caduta del cambio estero del Rublo e ci sono file di cittadini di fronte ai bancomat per il ritiro di contanti. La
Banca Centrale Russa ha portato il tasso ufficiale di sconto al 20%: evidentemente vuole stroncare una corrente speculativa. Qualcuno infatti potrebbe pensare che indebitarsi oggi in rubli sia conveniente, pensando alla prospettiva di una inflazione galoppante: si compra merce al prezzo corrente, si aspetta che questo prezzo salga, e quindi si vende al prezzo maggiorato. Con il profitto derivante dalla differenza di prezzo si pagano ampiamente gli interessi sul prestito contratto.
Potrebbe accadere invece esattamente il contrario:
da parte di Russia e Cina c'è una sorta di de-dollarizzazione in corso.
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