Non è affatto in gran forma, il mercato immobiliare in Italia. Vero è che tra Bonus facciate, Ecobonus e Superbonus al 110%, i diversi governi succedutisi in questi ultimi anni hanno cercato di rimettere in piedi il settore dell'edilizia abitativa favorendo fiscalmente i lavori di rifacimento e di ristrutturazione.
Il patrimonio edilizio in essere è complessivamente abbondante, soprattutto tenendo conto delle seconde case di villeggiatura e di quelle via via ereditate, ma che sono spesso disabitate. Ci sono interi Paesi in cui gli immobili abbandonati dai proprietari cascano letteralmente a pezzi, e tanti Sindaci hanno cercato di promuoverne il ripristino, vendendoli alla cifra simbolica di "1 euro", con alterne fortune.Se si va indietro nel tempo,
il prezzo delle case ha oscillato enormemente: facendo uguale a 100 il livello medio nel 2015, un anno sostanzialmente intermedio tra la mazzata fiscale del Governo Monti del 2012 e la nuova crisi economica determinata dalla emergenza sanitaria nel 2020, si nota il calo notevole rispetto al livello che era stato raggiunto sia a giugno del 2011 che del 2008, quando l'indice era arrivato in ambedue i casi a quota 120,7.
Mentre la crisi economica del 2008 era stata dunque riassorbita velocemente, il valore delle case è stato abbattuto irrimediabilmente dalla stangata fiscale di fine 2012: già a marzo del 2013 l'indice aveva perso oltre dieci punti, essendo sceso a 110,5. Da allora la flessione è stata pressoché continua: siamo arrivati a quota 100 nel 2015 e rimasti intorno a quello stesso livello fino allo scorso mese di marzo, quando l'indice è salito di appena un decimo di punto, arrivando a 100,1.
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