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8 Novembre 2022: sogni e incubi, per tutti

Grandi manovre politiche fino alle elezioni di "mid-term" negli Usa: quella sarà la vera partita globale


In Francia, nella primavera del 2022 ci sono sia le Presidenziali che le Politiche: c'è chi tifa per una ripetizione dello scontro tra Marine Le Pen ed il Presidente in carica Emmanuel Macron, convinto che alla fine nessuno sarà tanto incosciente da astenersi dal votare al ballottaggio, lasciare eleggere la candidata del RN.

Marine Le PenC'è di vero che anche la capacità di trascinamento della Le Pen sembra essersi esaurita: sembra averle nuociuto la scarsa grinta con la quale ha affrontato le diverse vicende che hanno agitato la società francese in questi ultimi tre anni, dalla protesta dei Gilet Jaune al malumore contro la magistratura, accusata di essere lassista nei confronti dei criminali, fino alle contestazioni spontanee nei confronti delle misure restrittive volte a frenare il propagarsi della epidemia. In soldoni: niente opposizione, niente voti.Quelle europee sono partite politiche che non mettono affatto in pericolo la tenuta dell'Unione europea, che è stata appositamente ingessata con il NGUE, almeno fino al 2026: quali che saranno i risultati delle elezioni nei vari Paesi, ormai il Piano europeo è stato definito, è stato accettato da tutti i Parlamenti nazionali che hanno richiesto a Bruxelles di accedere ai suoi fondi e pertanto non ci si può più tirare indietro.

A meno che...

A meno che l'8 novembre 2022, data in cui si svolgeranno le elezioni di "mid-term" negli Usa, non si ribaltino i risultati del 2020, mettendo sotto scacco la Presidenza di Joe Biden e la sua maggioranza di Democratici che ora controlla sia la Camera dei Rappresentanti che il Senato. E' tutto un subbuglio di nuove normative statali volte ad assicurare la "integrità" del processo elettorale: controllo dei documenti di identità, procedure assai severe sul conteggio dei voti, blindatura delle piattaforme informatiche: insomma, se c'è stato un colpo di mano nelle ultime elezioni, non si dovrà ripetere. C'è già chi parla di "democrazia negata", di ostacoli che verrebbero posti all'esercizio del diritto di voto e che colpirebbero proprio la parte più povera ed emarginata dell'elettorato, quella che ha votato sia per Obama e di recente per Biden.
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