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Con il No-Oil, è tutto da rifare

Dopo il carbone, il petrolio ed Internet, è la quarta Rivoluzione industriale


Limitare, sostituire, ed in prospettiva bandire la produzione di energia da fonti fossili significa ridisegnare completamente gli equilibri geopolitici:
  • la Russia ed in generale i Paesi dell'Opec, per non parlare dell'Irak e dell'Iran, che traggono la loro forza economica dalla vendita di petrolio e di gas, saranno fortemente penalizzati economicamente, e si ridurrà il loro peso politico e strategico, sia nei confronti dell'Europa che della Cina;
  • gli Usa, che di recente hanno conquistato la indipendenza energetica con lo sfruttamento dei depositi di scisto, sanno bene che si tratta di un risultato poco duraturo per via del rapido esaurimento dei pozzi e dell'elevato costo di estrazione: li usano strumentalmente, in vista dell'inevitabile abbandono;
  • la Cina, che ha avuto un vantaggio competitivo utilizzando prevalentemente il carbone, a costo di livelli di inquinamento elevatissimi, perderà questa leva di prezzo. Anche il legame con la Russia tenderebbe in prospettiva ad affievolirsi.
Dal punto di vista della finanza, si apre un mondo nuovo come ai tempi di Internet: è un settore nuovo che ha bisogno di investimenti colossali, perché investe praticamente tutto il sistema di produzione e di distribuzione dell'energia. I Green Bond potrebbero diventare una forma redditizia di impiego dei capitali.

"No-Oil", c'è tutto da rifare

Dopo il carbone, il petrolio ed Internet, è la quarta Rivoluzione industriale

(Foto: © alphaspirit / 123RF)
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