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Decalogo per la Nuova Europa

Oltre il confronto tra Federalisti e Sovranisti


4) "Zero Spread"

Visto che in materia di finanza pubblica si pongono regole cogenti a livello europeo, il cui rispetto è verificato e presidiato, non è più accettabile che permanga in mano ai mercati la clava dello spread.
È insensato, prima che immorale, consentire che il sistema bancario possa lucrare sul differenziale tra il tasso di interesse che paga per ottenere la liquidità dalla Banca centrale e quello che incassa sui titoli di Stato che poi acquista. Si tratta di conseguenze oggi ancor più distorsive, visti i programmi di rifinanziamento a lungo termine varati dalla BCE.
Il mantenimento dello spread sui rendimenti dei titoli pubblici, che guida l'intero sistema dei tassi di interesse, determina ingiustificabili distorsioni competitive fra le imprese europee: da decenni, il sistema produttivo italiano paga il credito più dei diretti concorrenti a prescindere da qualsiasi valutazione di efficienza intrinseca e di rischiosità di impresa.
Va quindi concessa piena facoltà di intervento alle singole Banche centrali nazionali, affinché si minimizzi anche questo differenziale.
Va inoltre previsto che, assumendo la piena garanzia del debito pubblico, la BCE, e per sua delega operativa le singole Banche centrali, ha l'obbligo inderogabile di assistenza a favore degli Stati che rispettano le prescrizioni in materia di bilanci pubblici, in termini di tetto al deficit e di convergenza verso l'obiettivo di debito, assicurando che paghino il medesimo tasso di interesse, e intervenendo correntemente sul mercato per minimizzare lo spread rispetto al miglior prenditore.


5) Separazione Bancaria, Credito all'economia reale ed abrogazione del bail-in

Occorre intervenire con decisione sul duplice drenaggio che colpisce il risparmio, a danno delle aree meno prospere e dell'economia reale. Non solo si privano queste aree delle loro risorse, ma le penalizza un costo del credito più elevato, in ragione della asserita maggiore rischiosità.
Vanno chiaramente distinte le funzioni bancarie, introducendo una sorta di Volcker Rule. Occorre separare nettamente la raccolta del risparmio e il credito all'economia reale dagli investimenti finalizzati a impieghi finanziari.
Non è ammissibile che ricadano sui risparmiatori, con la penalizzazione del bail-in, i rischi provenienti dalle attività di finanza derivata e di speculazione in proprio sui mercati.


6) Contro il Colonialismo Finanziario

Occorre porre limiti all'indebitamento complessivo e sull'estero dei privati e del sistema bancario di ciascun Paese, sia in termini di credito totale che di strumenti finanziari di debito: sono vincoli a tutela della stabilità sistemica dei mercati, che devono prevalere sulla libertà di movimento dei capitali.
La crisi dell'economia reale italiana è sempre più grave anche per via della minore disponibilità di capitali che deriva del loro deflusso all'estero, pur in presenza di consistenti saldi positivi della bilancia dei pagamenti correnti.
Il sistema finanziario raccoglie il risparmio interno per finanziare impieghi all'estero, spesso in aperta concorrenza con quelle del nostro sistema economico. Non è un paradosso solo italiano, visto che anche il meccanismo del QE ha consentito questo genere di operazioni.
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