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Decalogo per la Nuova Europa

Oltre il confronto tra Federalisti e Sovranisti

Decalogo per la Nuova Europa:

1) Azzerare gli squilibri commerciali, l'arbitraggio fiscale ed il dumping sociale

Occorre rimediare alle distorsioni mercantilistiche, riequilibrando i processi di sviluppo tra le varie aree dell'Unione.
I saldi attivi strutturali sull'estero, se non vengono utilizzati per investimenti pubblici nel paese che li ha realizzati, devono essere devoluti all'Unione per finanziare le politiche di coesione nelle aree svantaggiate.
Occorre uniformare la tassazione sugli utili delle imprese, per evitare l'arbitraggio territoriale che distorce la concorrenza.
Un identico allineamento è indispensabile nei costi dell'energia e dei contributi sociali.


2) Modificare il Fiscal Compact

Si deve modificare radicalmente il Fiscal Compact, eliminando i richiami al PIL potenziale e al tasso di crescita che non comporta una pressione salariale inflazionistica.
È invece all'aumento dei salari che bisogna puntare, anche per raggiungere l'obiettivo di un tasso di crescita dei prezzi vicino, ma non superiore al 2 per cento che la BCE non è stata in grado di ottenere, ribaltando la politica di deflazione salariale perseguita in questi anni di mercantilismo selvaggio.
Vanno esclusi dal computo del deficit pubblico, con una deroga generalizzata, tutti gli investimenti infrastrutturali: occorre aumentare in modo sostenuto sia la produttività complessiva sia la domanda aggregata che riduce la disoccupazione senza aumentare l'offerta di beni e servizi vendibili, eliminando lo squilibrio in eccesso di questi ultimi, che è ormai strutturale.


3) Un Nuovo Statuto per la BCE

Molto profondamente, quindi, si dovrà incidere sul Trattato dell'Unione europea, intervenendo sugli obiettivi della BCE e del Sistema europeo delle Banche centrali e sui divieti finora posti.
Va modificato lo Statuto della BCE, uniformandolo a quello della Federal Reserve statunitense: l'obiettivo primario deve essere quello della crescita economica e della massima occupazione, prevedendo solo come condizione il mantenimento della stabilità dei prezzi.
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