Di vero c'è che l'Occidente è colpito da una serie ininterrotta di shock: sul piano politico e sociale, le strutture dell'ultimo Novecento sono in seria crisi: dai partiti tradizionali, negli Usa come in Europa, alle cosiddette istituzioni sovranazionali e multilaterali.
La
Brexit, la
elezione di Donald Trump, l'alleanza di
governo giallo-verde in Italia, il fiorire di partiti anti sistema un po' dovunque in Europa, la
protesta popolare dei Gilets Jaunes in Francia, che non è riconducibile ad una unica matrice, perfino le proteste di piazza in Ungheria contro la recente normativa che consente di aumentare il numero di ore di lavoro straordinario.
E, fate bene attenzione, un senso di
profondo dissenso si manifesta anche nella potente
Germania.
L'Occidente è in fermento, contro il
Mercatismo, contro il
Colonialismo finanziario che sfrutta ed alimenta gli squilibri, che crea crediti immensi e di converso debiti insostenibili.
E' una Rivoluzione maoista, dunque quella che si muove in Occidente al di fuori degli schemi della rappresentanza tradizionale, che sta mettendo a dura prova l'establishment.
Che cosa fu, in Cina, infatti, la Lunga marcia?
Se non una
alleanza tra i ceti popolari e la piccola borghesia contro l'Impero, contro i Signori della Guerra, contro un sistema di potere che aveva asservito tutto e tutti al colonialismo straniero, che sfruttava il lavoro in modo schiavistico?
Non è comunismo, non è la abolizione della proprietà privata. A contrario, la riappropriazione della proprietà a fronte della spoliazione sistematica operata dagli Imperi sovranazionali, dalle Multinazionali, dal Colonialismo industriale.
Sovranismo, una rivoluzione Maoista.
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