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Schnabel convinta che l'inflazione tornerà al 2% nel 2025

Finanza
Schnabel convinta che l'inflazione tornerà al 2% nel 2025
(Teleborsa) - La disinflazione nell’area euro procede rapidamente. Lo ha confermato oggi Isabel Schnabel, membro dl direttivo della BCE, intervenendo ad un evento in Estonia.

"L’inflazione complessiva - ha ricordato - è scesa dal picco del 10,6% di ottobre 2022 al 2,6% a luglio di quest’anno". "I dati diffusi ieri suggeriscono che nel mese di agosto l'inflazione è diminuita ulteriormente in alcune parti dell'area euro", ha detto Schabel, parlando di "sviluppi positivi" che "riflettono" il rallentamento dei prezzi dell'energia e dei beni alimentari ed anche "l’impatto della nostra politica monetaria restrittiva".

L'esponente del Board dell'Istituto di Francoforte ha poi ricordato che nei servizi "la disinflazione è di fatto in fase di stallo", ma le pressioni persistenti sui prezzi nel settore dei servizi "sono un fenomeno globale".

"Per valutare se le attuali condizioni monetarie e finanziarie garantiranno un tempestivo ritorno dell’inflazione al target, i policy maker devono prendere posizione sulla probabile evoluzione futura", sottolinea Schnabel, indicando "si prevede che l’inflazione scenderà al 2,2% nel 2025 e all’1,9% nel 2026" anche se "l’ultimo miglio della disinflazione sarà accidentato".

"Gestire l’inflazione è particolarmente impegnativo in un’era di trasformazione", ha riconosciuto la banchiera, ricordando i "cambiamenti fondamentali nei mercati del lavoro e dell’energia e la riorganizzazione delle catene di approvvigionamento globali".

"Le banche centrali devono soppesare i rischi e concentrarsi su quelli considerati più dannosi per il raggiungimento del loro mandato", ha detto Schnabel, segnalando che "la politica monetaria dovrebbe restare focalizzata sul tempestivo ritorno dell’inflazione al target".

Schabel ha però avvertito che "se da un lato la politica monetaria deve evitare inutili sofferenze, dall’altro deve anche evitare di reagire in modo eccessivo alle volatili aspettative dei mercati finanziari. Le azioni delle banche centrali dovrebbero essere guidate dall’evoluzione della loro valutazione delle prospettive di inflazione e crescita".
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