(Teleborsa) - Nel 2023 meno di un quarto (23,1%) dei cittadini residenti di 18-74 anni ha chiesto un
prestito o un
aiuto economico in un momento di difficoltà. Tra questi, il 54,7% si è rivolto ai familiari, il 31,4% alle banche, il 22,7% alle società finanziarie, il 7,4% agli amici o ai vicini di casa, il 2,4% ad altre persone. È quanto è emerso da un
report Istat sulle richieste di aiuto economico dei cittadini.
È la
famiglia il destinatario principale delle richieste di aiuto economico: ad essa si sono rivolti infatti circa
5 milioni 344mila di cittadini. A seguire, oltre 3 milioni (circa 3 milioni 69mila) si sono rivolti alle banche, circa 2milioni 213mila alle società finanziarie, oltre 700mila (circa 722mila) agli amici o ai vicini di casa e circa 235mila ad altre persone.
I valori più alti di coloro che richiedono un prestito o un aiuto economico si registrano nelle
classi di età comprese tra i 18 e i 44 anni (28,5%), senza differenze significative per classe di età (27,1% tra 18 e 24 anni, 28,6% tra 25 e 34 anni, 29,1% tra 35 e 44 anni). Al crescere dell’età diminuiscono i cittadini che chiedono un aiuto economico: poco più di un quarto (22,9%) dei 45-64enni e il 14,5% dei
65-74enni.
Alla famiglia si rivolgono soprattutto i cittadini in età compresa tra i 18 e i 44 anni (19,5%) rispetto ai 45-64enni (9,3%) e ai 65-74enni (4,1%). Alle
società finanziarie si rivolgono, invece, più spesso i cittadini nella fascia centrale di età, tra i 45 e i 64 anni (6,7%) rispetto ai cittadini fino ai 45 anni (4%) e a quelli dai 65 ai 74 anni (4,3%). Il ricorso alle
banche è più elevato nelle classi di età centrali: riguarda, infatti, solo il 2,3% dei 18-24enni e il 7,3% dei 25-34enni, contro il 9,3% dei 35-44enni e l’8,4% dei 45-64enni, per poi ridursi a 5,1% tra i 65-74enni.
Le richieste di aiuto sono più diffuse nelle
Isole (26,3%) e nel
Sud (25,7%), segue il
Centro (24,2%), mentre si collocano sotto la media il
Nord-est (20,9%) e il
Nord-ovest (20,3%). Tra le regioni spiccano la
Puglia (28,4%), il
Lazio (27,6%) e la
Sicilia (27,3%); sopra la media anche la
Calabria, la
Campania, l’
Umbria e l’
Emilia Romagna.
I familiari concedono il
prestito/aiuto nel 97% dei casi, chiedendo in cambio un interesse soltanto al 7,5% dei richiedenti. Il 27,7% di chi ha ricevuto il prestito non sa valutare se l’interesse pagato è più alto o meno rispetto a quanto avrebbe richiesto la propria banca. All’8,5% dei cittadini è capitato di ricevere proposte di
aiuto economico, a prescindere dal fatto che abbiano o meno chiesto un prestito o un aiuto economico. La quota di chi richiede un prestito/aiuto tra i disoccupati arriva al 34%.
Le
banche, dopo la famiglia, rappresentano il servizio a cui i cittadini si rivolgono di più per chiedere un prestito; ad esse si sono rivolti oltre 3 milioni di cittadini, nel 65,9% dei casi in maniera esclusiva, mentre nel 34,1% dei casi chiedendo aiuto anche ad altri soggetti. Tra chi ha chiesto aiuto sia alle banche sia ad altri, il 67,3% si è rivolto anche ai familiari, il 7,4% agli amici/vicini di casa e il 42,6% alle società finanziarie. Il 3% ha chiesto aiuto anche ad “altre persone”.
Quando le banche non concedono il prestito, il ricorso agli altri soggetti aumenta. Ricorrono ai familiari, infatti, il 76% dei cittadini, alle società finanziarie il 72,8%, agli amici/vicini di casa il 16,2% e ad “altre persone” il 5,7%. La differenza più marcata tra chi ha ottenuto il prestito dalle banche e tra chi non l’ha ottenuto in relazione al ricorso ad altri soggetti, è registrata in relazione al ricorso alle
società finanziarie, nell’ordine di 30 punti percentuali, e a seguire rispetto al ricorso ai familiari e amici/vicini di casa, nell’ordine di 10 punti percentuali. Ad "altre persone" invece ci si rivolge sostanzialmente in maniera uguale, indipendentemente dal fatto che la banca abbia concesso o meno il prestito richiesto.