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Intesa vede utile 2023 a 7 miliardi di euro, "chiaro e forte rialzo" per target 2025

Banche, Finanza
Intesa vede utile 2023 a 7 miliardi di euro, "chiaro e forte rialzo" per target 2025
(Teleborsa) - Intesa Sanpaolo ha chiuso il primo trimestre del 2023 con un utile netto in crescita a 1.956 milioni di euro, da 1.076 milioni del quarto trimestre 2022 e 1.043 milioni del primo trimestre 2022. Gli interessi netti sono pari a 3.254 milioni di euro, in aumento del 6,2% rispetto al quarto trimestre 2022 e del 66,3% rispetto al primo trimestre 2022. Le commissioni nette sono pari a 2.137 milioni di euro, in diminuzione del 3,8% rispetto ai 2.222 milioni del quarto trimestre 2022.

Il costo del rischio nel primo trimestre 2023 annualizzato a 17 centesimi di punto (da 70 nel 2022, 30 se si escludono gli stanziamenti per l’esposizione a Russia e Ucraina, per overlay e per favorire il de-risking, al netto del rilascio a valere sulle rettifiche generiche effettuate nel 2020 per i futuri impatti di COVID-19), con 0,9 miliardi di euro di overlay per accantonamenti generici ancora disponibili.

Lo stock di crediti deteriorati a fine marzo 2023, rispetto a fine dicembre 2022, diminuisce del 2,1% al netto delle rettifiche di valore e aumenta dell'1,2% al lordo. Al 31 marzo 2023, deducendo dal capitale 1,4 miliardi di dividendi maturati nel primo trimestre, il Common Equity Tier 1 ratio a regime è risultato pari al 13,7%, senza considerare circa 125 centesimi di punto di beneficio derivante dall'assorbimento delle imposte differite attive (DTA), di cui circa 30 nell'orizzonte compreso tra il secondo trimestre 2023 e il 2025.

La formula del Piano di Impresa 2022-2025 è "confermata, con una prospettiva di chiaro e forte rialzo per l'obiettivo di 6,5 miliardi di euro di utile netto nel 2025 derivante dall'aumento dei tassi di interesse".

Per il 2023 si prevede un significativo aumento del risultato della gestione operativa, derivante da una solida crescita dei ricavi trainati dagli interessi netti (interessi netti nel 2023 attesi pari a oltre 13 miliardi di euro) e da un continuo focus sul cost management, e un forte calo delle rettifiche di valore nette su crediti, con una conseguente crescita dell'utile netto a circa 7 miliardi di euro.

Inoltre, prevede una forte distribuzione di valore: payout ratio cash pari al 70% dell'utile netto consolidato per ciascun anno del Piano di Impresa; eventuale ulteriore distribuzione da valutare anno per anno.
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