(Teleborsa) - "Il Pnrr avrebbe dovuto portare l'Italia a una serie di riforme in un'ottica di coprogrammazione con i corpi intermedi dello Stato", ma "così non è successo: il 90% dei progetti erano già esistenti". È quanto ha sottolineato il
presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, intervenuto all'inaugurazione di "Pavia capitale della cultura d'impresa 2023". Sull'attuazione del Piano il leader degli industriali si è detto "ottimista, ma – ha aggiunto – come imprenditore guardo i dati. E se sono importanti i 209 miliardi, circa il 28% del totale europeo, la parte importante del Pnrr erano le riforme che ci devono consentire di fare quello Stato moderno e inclusivo che tutti vogliamo".
"Oggi – ha sottolineato
Bonomi – è impensabile competere con Usa o Cina in una dimensione nazionale. Siamo un continente trasformatore, quindi è essenziale stare insieme: abbiamo bisogno di più Europa con una visione, non come somma di interessi. L'impresa non è il problema ma la soluzione ed è un asset strategico: l'Europa per anni ha visto l'impresa come un problema. Siamo molto contenti di sentire il presidente del Consiglio che non vuole disturbare chi fa impresa e che il lavoro non si crea per decreto. Ma chi più dell'imprenditore sa di cosa hanno bisogno le imprese? E quindi ogni tanto qualche suggerimento andrebbe colto. L'industria italiana ha dimostrato di essere forte e molto competitiva, di saper stare sui mercati internazionali ed è un asset strategico del Paese".
Commentando la gestione dei tassi di interesse da parte della Bce il
presidente di Confindustria ha affermato che "non si può andare sempre con la visione tedesca, capisco – ha detto – che hanno avuto problemi con l'inflazione e si ricordano di quando erano con le carriole: va bene contenere l'inflazione, ma attenzione che a combattere l'inflazione non si vada in recessione. Dobbiamo stare molto attenti".