(Teleborsa) -
Standard Ethics, agenzia di rating indipendente con sede a Londra e focalizzata sulla sostenibilità, ha pubblicato lo
SE European Fashion&Luxury Index, il nuovo indice di sostenibilità sul settore della moda e del lusso composto dalle
20 società europee con maggiore capitalizzazione. L'indice sarà calcolato alla chiusura del mercato il 7 giugno 2023 e diventerà effettivo dal 8 giugno 2023. Sarà rivisto annualmente a marzo e a settembre.
Nel complesso, gli analisti rilevano una
buona divulgazione e trasparenza sulle informazioni ambientali e su gran parte delle politiche ESG richieste da ONU, OCSE e UE. Sono presenti politiche ambientali con obiettivi allineati alle raccomandazioni internazionali e sono diffuse buone pratiche e policy per il controllo della filiera, il rispetto dei diritti umani e delle comunità locali. Solo un 5% delle costituenti ha ricevuto un Not Sustainable Grade, mentre il 45% ha un Not Fully Sustainable Grade ed il 50% ha un Sustainable Grade.
Nonostante i continui e positivi progressi, sussistono
margini di miglioramento. La parte ambientale (E) appare la più comunicata, ma esistono margini di miglioramento soprattutto nella fase produttiva laddove sia presente una
filiera lunga e delocalizzata. La parta sociale (S) è trattata da varie tipologie di policy ma l'aspetto dei controlli è in alcuni casi trascurato. L'impianto della governance della sostenibilità (G) appare l'area con i maggiori margini di implementazione: tra i vari aspetti si notano
criticità nelle composizioni quali-quantitative degli organi apicali sia in termini di indipendenza dalla proprietà sia di parità di genere. Il percorso per un equilibrio di genere nei CdA appare completato soltanto in 6 società su 20 (30%).
I migliori giudizi (rating EE, quindi Sustainable) sono per
Adidas e
Burberry, seguite nella fascia EE- (anch'essa Sustainable) da
Brunello Cucinelli,
Richemont,
H&M,
Hugo Boss,
Moncler,
Next, Prada e
Puma. Un gradino sotto (E+, fascia Not Fully Sustainable) ci sono
Tod's,
Capri Holdings,
Hermès,
JD Sports Fashion,
LVMH e
Swatch. Ancora più giù (E, Not Fully Sustainable) si piazzano
Salvatore Ferragamo,
Ermenegildo Zegna e
Kering. Negativo (E-, Not Sustainable) il giudizio su
Inditex.