(Teleborsa) - Convergono le previsioni di c
rescita della domanda di petrolio dell'OPEC e dell'AIE per quest'anno, ma
l'Agenzia Internazionale dell'Energia anticipa un forte
rallentamento della domanda nei
prossimi cinque anni, in risposta alla crescita dei prezzi ed alle preoccupazioni per la sicurezza dell'approvvigionamento connessa alla crisi energetica globale. Indicazioni che inducono l'OPEC a proseguire nella sua strategia di
razionamento dell'ifferta.
L'OPEC conferma le stime sul 2023A dispetto delle incertezze macroeconomiche,
l'OPEC ha confermato le previsioni di crescita della d
omanda di petrolio per il 2023, segnalando nel report di giugno un
aumento di 2,35 milioni di barili al giorno (2,33 nel precedente report) o del
2,3% a 101,91 MBG. La domanda, in particolare, è attesa in
accelerazione nel secondo semestre dell'anno, con un passaggio a 102,03 MBG nel terzo trimestre ed a 103,25 MBG nel quarto trimestre. Stime che, inevitabilmente, risentono dell'incertezza che caratterizza lo scenario macroeconomico.
La crescita della
domanda in Cina, a dispetto della ripresa post-Covid,
dovrebbe rivelarsi piuttosto modesta ed attestarsi 0,84 milioni di barili al giorno, pari ad un aumento del 5,7% nel 2023.
La
domanda di petrolio in quota OPEC quest'anno è
attesa a 29,3 milioni di barili al giorno, in aumento di circa 900 mila barili rispetto al 2022, e si confronta con un livello di
produzione più basso,
pari a 28,07 milioni di barili al giorno a maggio. Un dato che non cambierà la strategia dell'OPEC improntata a nuovi tagli produttivi.
L'AIE attende una frenata della domanda da qui al 2028Dal canto sui
l'Agenzia Internazionale dell'Energia, pur confermando per
quest'anno una crescita della domanda mondiale di
2,4 milioni di barili, prevede un marcato
rallentamento sino a 0,4 milioni nel 2028, per gli effetti di medio-lungo termine della crisi energetica, che sta accelerando il passaggio a fonti energetiche più pulite come le rinnovabili, l'idrogeno, i biocarburanti al posti del combustibili di origine fossile.
Nonostante questo, si prevede una
crescita cumulata della domanda del 6% fra il 2022 ed il 2028 per raggiungere i 105,7 MBG a fine periodo, per effetto della maggiore domanda del settore petrolchimico e del settore aeronautico, che compenserà la progressiva
riduzione dei carburanti per il trasporto dopo il 2026 indotta dalla diffusione dei veicoli elettrici.
"Sta accelerando il passaggio a un'economia basata sull'energia pulita, con un picco della domanda globale di petrolio atteso prima della fine di questo decennio, grazie all'avanzamento dei veicoli elettrici, all'efficienza energetica ed altre tecnologie", ha affermato
Fatih Birol, direttore esecutivo dell'AIE, aggiungendo "i produttori di petrolio devono prestare molta attenzione al ritmo crescente del cambiamento e calibrare le loro decisioni di investimento per garantire una transizione ordinata".