(Teleborsa) -
Le aspettative di inflazione degli "esperti" per il secondo trimestre 2023 sono state leggermente
riviste al ribasso dalla BCE, che a conclusione dell'ultimo sondaggio fra gli economisti (Survey of Professional Forecasters), ha rettificato le stime precedenti, tenendo in considerazione i più bassi prezzi dell'energia (specialmente il gas) e l'effetto di una crescita salariale più elevata.
Ne è emerso che l
'inflazione armonizzata è stata rivista al ribasso per il 2023 al 5,6%, mentre è attesa
al 2,6% nel 2024 ed al 2,2% nel 2025. Le aspettative di inflazione a
più lungo termine, sino al 2027, segnalano un
assestamento al 2,1%. L'inflazione che esclude cibo ed energia, invece, è stata leggermente rivista al rialzo, incorporando l'effetto salariale.
Le
aspettative di crescita del PIL reale sono state
migliorate per il 2023, quale effetto dell'effetto trascinamento della crescita più forte del previsto del quarto trimestre del 2022, ma risultano leggermente ribassate le previsioni per il 2024 e il 2025, che riflettono principalmente l'inasprimento delle condizioni finanziarie. Le aspettative
a più lungo termine sono rimaste
invariate all'1,4%.I tassi di disoccupazione attesi sono stati
rivisti al ribasso di 0,1-0,2 punti percentuali per il periodo 2023-25. Il tasso di disoccupazione dovrebbe ora salire al 6,8% nel 2023 (era indicato al 6,6% nella survey di febbraio 2023) e rimanere a quel livello nel 2024, prima di diminuire gradualmente fino al 6,5% nel 2027.