(Teleborsa) -
Il saldo commerciale dell'Italia a marzo è in largo avanzo (+7.541 milioni di euro) e si confronta con un deficit (-757 milioni di euro) registrato a marzo 2022. L'avanzo commerciale è anche il più elevato da luglio 2021 (+8.170 milioni). E' quanto emerge dall'ultimo rapporto sul commercio estero extra UE dell'
Istat, secondo cui il
deficit energetico (-5.328 milioni) è inferiore rispetto a un anno prima (-8.269 milioni), mentre
l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici (+12.869 milioni) è elevato e in forte aumento rispetto a marzo 2022 (7.512 milioni).
Dopo due mesi di contenuta crescita, a marzo,
l’export si riduce su base mensile (-2,3%), per effetto della contrazione delle vendite di beni di consumo non durevoli verso i
paesi extra Ue (-4,5%), mentre la flessione dell’
export verso l’area Ue è di modesta entità (-0,1%).
L’import segna invece un più profondo
calo congiunturale (-6,5%), il settimo consecutivo, diffuso a tutti i raggruppamenti e
più ampio per l'energia.
Nel primo trimestre 2023, rispetto al precedente,
l’export è stazionario e l’import diminuisce dell’8%. Nel periodo, la crescita tendenziale delle esportazioni (+9,8%) è dovuta in particolare all’aumento delle vendite di macchinari e apparecchi n.c.a. (+17,4%), articoli farmaceutici, chimico-medicali e botanici (+31,7%), prodotti alimentari, bevande e tabacco (+13,4%) e autoveicoli (+20,4%).
Su base annua, la crescita dell’
export rallenta, registrando un +4,7% in valore ed un
-3,1% in volume. La crescita dell’export in valore è più sostenuta verso i mercati extra Ue (+6,8%) rispetto all’area Ue (+3,0%). Per la prima volta dopo oltre due anni,
l’import registra una contrazione (-9,8% in valore e -8,8% in volume), sintesi di un aumento del 6,1% per l’area Ue e di un’ampia flessione per quella extra Ue (-28%) e per circa un terzo spiegata dal
crollo degli acquisti di gas naturale dalla Russia.
Tra i
settori che contribuiscono maggiormente all’aumento tendenziale dell’export si segnalano:
macchinari e apparecchi n.c.a. (+20,0%),
autoveicoli (+27,4%) e
prodotti alimentari, bevande e tabacco (+10,8%). Si riducono su base annua le esportazioni di metalli e prodotti in metallo (-6,5%), prodotti della raffinazione (-19,8%) e mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (-7,1%).
I
paesi che forniscono i contributi maggiori all’incremento dell’export nazionale sono:
Stati Uniti (+9,3%),
Cina (+26,3%),
Francia (+6,0%) e
Turchia (+25,4%). Le esportazioni verso Svizzera (-9,4%), Regno Unito (-6,6%) e Giappone (-9,8%) risultano in calo.
I
prezzi all’import continuano a diminuire
su base mensile (-1,4%) e, per la prima volta da febbraio 2021, flettono anche
su base annua (-2,6%); a contribuire sono ancora soprattutto i persistenti ribassi dei prezzi dei prodotti energetici nell’area non euro.