(Teleborsa) - Sul tema della
revisione del Green Deal europeo, con l’obiettivo di
ripristinare il ruolo centrale degli agricoltori nelle politiche ambientali, anziché attaccarli e denigrarli, il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste,
Francesco Lollobrigida, ha evidenziato i progressi compiuti negli ultimi due anni. Rispondendo ai giornalisti durante il Consiglio Agricoltura a Bruxelles, ha affermato che la nuova Commissione europea "ha ben impostato il lavoro", tenendo maggiormente in considerazione le esigenze dell’economia e dei lavoratori.
A una domanda sui "passi indietro" nel Green Deal, chiesti dall'Italia e dalle forze politiche di centro-destra, e ora sempre più anche da altri Stati membri, il ministro ha risposto negando che si tratti, appunto di "passi indietro", e affermando di credere
"che ci siano invece dei passi avanti sul Green Deal inteso come un patto per l'ambiente, perchè riconoscere all'agricoltore un ruolo centrale nella tutela dell'ambiente è il primo passo avanti".
"Qui si parla, peraltro - ha continuato Lollobrigida - di un quadro che si riallaccia" alle origini; "tra poco sarà l'anniversario dei Trattati di Roma" con cui furono fondate la Comunità economica europea e l'Euratom nel 1957. Questi trattati "basta leggerli per capire che l'agricoltura era l'architrave economico, e non solo economico ma anche di tutela ambientale, che i Padri costituenti avevano individuato nell'ambito della Ue, allora la Cee. E quindi bisogna tornare a quello. Non si tratta di cancellare o rimuovere un singolo aspetto" della legislazione del Green Deal, "ma
bisogna cambiare la prospettiva".
Riguardo alle misure del Green Deal da rivedere o ritirare, Lollobrigida ha annunciato la
presentazione di un documento aggiornato all’Ue entro il 19 febbraio, in concomitanza con le linee guida del commissario Christophe Hansen. Il documento, ha spiegato, include nuovi aspetti rilevanti e rimuove le questioni già risolte.
Tra i punti sottolineati dal ministro nel Consiglio Ue spiccano la semplificazione amministrativa – ritenuta cruciale per ridurre i 2.000 adempimenti richiesti agli Stati regionalizzati – e l’esigenza di risorse adeguate. "
La semplificazione va fatta davvero, non solo annunciata", ha affermato.
Lollobrigida ha evitato di entrare nei dettagli tecnici per non dilungarsi, ma
ha ribadito l’impegno dell’Italia nel proporre una strategia strutturata e articolata per una revisione efficace del Green Deal.