(Teleborsa) - Si sono svolte oggi le
celebrazioni del 95esimo anniversario dei Patti Lateranensi e del
40esimo anniversario dell'Accordo di modificazione del Concordato a palazzo Borromeo, Ambasciata d'Italia presso la Santa Sede. Sul tavolo del bilaterale Italia-Santa Sede, sono stati discussi i rapporti di cooperazione tra i due Stati, il prossimo Giubileo e le crisi internazionali, dall'Ucraina al Medio Oriente. Tra i temi affrontati anche la famiglia, con l'apprezzamento per l'assegno unico, l'Imu, il fine vita, la scuola paritaria e il dossier relativo alla Dichiarazione di intenti sulla nuova sede del Bambino Gesù firmata da Italia e Santa Sede la settimana scorsa.
"Questi incontri sui Patti lateranensi sono il momento in cui si fa il punto della situazione e si manifesta da parte di tutti la volontà di collaborare e di dare seguito a queste tematiche affrontate" ha commentato positivamente Parolin. L'incontro ha visto tutte le massime cariche delle due parti, dalla premier
Giorgia Meloni al presidente della Repubblica
Sergio Mattarella. Presenti diversi ministri e i vertici della Conferenza episcopale italiana, il cardinale presidente
Matteo Zuppi e il segretario generale, mons.
Giuseppe Baturi.
Dal
segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, arriva il plauso alla comune volontà di "mettere in atto i due principi fondamentali in base al quale è stato stipulato il Concordato, poi rinnovato quaranta anni fa, l'autonomia e l'indipendenza dei due ordini, la Chiesa e lo Stato ma anche la volontà di collaborare per la promozione del bene dell'uomo e per il bene comune della società".
Sul fronte del
Giubileo "i tempi sono stretti, dobbiamo riconoscerlo, ma – ha detto
Parolin – speriamo che a qualche risultato si possa arrivare".
Sulla
dichiarazione di intenti per il Bambino Gesù, firmata recentemente sempre a Palazzo Borromeo, è stato espresso "compiacimento, apprezzamento".
Non poteva mancare in
confronto sui temi di carattere internazionale e in particolare sul conflitto in corso in Medio Oriente. Il rappresentante vaticano si allinea ai Paesi che chiedono a Israele di fermarsi: "è una voce generale, che non si può continuare così e bisogna trovare altre strade per risolvere il problema di Gaza, il problema della Palestina".