(Teleborsa) - "Sto andando a Washington dove mi arresteranno per aver contestato un'elezione corrotta e rubata: è un grande onore perché mi arresteranno per voi. Make America great again!". È quanto ha scritto
Donald Trump sul suo profilo di Truth Social a poche ore dalla sua comparizione presso la corte federale della capitale, dove gli verranno contestati dei nuovi capi di imputazione fra cui quello di aver cercato di rovesciare l'esito delle presidenziali del 2020. "Mi basta ancora un'altra incriminazione per assicurarmi l'elezione" alla Casa Bianca, ha concluso. Trump è atteso in tribunale alle 16, le 22 ora italiana per quella che si preannuncia un'udienza breve, alla quale parteciperà solo con i suoi legali. Per la terza volta, un ex presidente degli Stati Uniti sarà in stato d'arresto, almeno per un'ora. A Washington il tycoon è incriminato per l'assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021. Tutta l'area è stata transennata dalle forze dell'ordine e le strade principali sono state sbarrate con enormi spazzaneve, una misura già adottata durante le celebrazioni per la festa dell'indipendenza, il 4 luglio, per evitare attacchi terroristici con auto o camion.
Trump terrà un punto stampa verso le 17 locali, ore 23 italiane, dopo l'udienza in tribunale a Washington per la sua terza incriminazione.
Una piccola folla di
dimostranti anti Trump si è ritrovata davanti al tribunale di Washington dove tra poco arriverà il tycoon. "Festeggia l'arresto di Trump", si legge in un cartello sorretto da una coloratissima manifestante che a suon di musica elargisce cappellini e trombette. Presente anche l'immancabile 'Baby Trump' con pannolino e la scritta "loser" (perdente) che piange e urla "non voglio andare in prigione".
Trump ha comunicato ai suoi sostenitori in una email inviata ieri per la raccolta fondi che
potrebbe rischiare fino a 561 anni di carcere. "Con il corrotto Doj del Disonesto Joe (Biden, ndr) che ha illegalmente incriminato il sottoscritto ancora una volta, le notizie indicano che ora potrei affrontare un totale di 561 anni di prigione a causa della caccia alle streghe della Sinistra", ha scritto Trump.
I
legali di Trump intendono puntare a un processo "equo" piuttosto che a un procedimento in tempi rapidi che si concluda prima delle presidenziali del 2024. "Il diritto a un processo veloce appartiene alla difesa, non al governo. Il governo ha l'obbligo di presentare documenti e informazioni, cosa che ancora non ha fatto ma farà: ha indagato su questo caso per tre anni e mezzo", ha spiegato uno dei legali di Trump, John Lauro, intervistato dalla Npr. "Mi sembra quindi che dovrebbe esserci concesso il tempo necessario per studiare i documenti, interrogare i testimoni e guardare alle prove nel loro complesso – ha aggiunto –. Quindi quello che vogliamo è un processo equo, non semplicemente un processo rapido, e speriamo che il Dipartimento della Giustizia riconosca che la giustizia è più importante della velocità".
Secondo l'ultimo sondaggio della Cnn l'
elettorato del Grand old party è ancora dalla parte di Trump. Ben il 69% dei repubblicani o simpatizzanti ritiene che la vittoria di Biden fosse illegittima, un dato in aumento rispetto al 63% dell'inizio dell'anno. Non solo, di questi il 39% ritiene che ci siano prove concrete che le elezioni siano state truccate, mentre il 30% ha soltanto il "sospetto". In attesa della quarta incriminazione in Georgia entro settembre, più che il carcere o la perdita della nomination repubblicana, il problema più urgente di Trump sono i fondi per la campagna 2024 dopo che ha speso già 40 milioni di dollari per difendersi. Una questione che, per altre ragioni, tocca anche Biden che infatti ha deciso di rafforzare la sua squadra per la raccolta delle donazioni.