(Teleborsa) - "Dobbiamo intensificare la cultura in materia di sicurezza sul lavoro a partire dai giovani. Porteremo questi temi nelle scuole e nelle Università oltre che nei percorsi di alternanza scuola - lavoro. Bisogna ampliare il novero dei soggetti che hanno diritto ai risarcimenti anche se l'obiettivo prioritario è quello di ridurre drasticamente e il numero degli infortuni". Con queste parole
Marina Calderone, ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, è intervenuta al
6° forum nazionale dei commercialisti e degli esperti contabili, organizzato da Italia Oggi e patrocinato dalla Cnpr, presieduta da
Luigi Pagliuca, sul tema "
La novità della legge di bilancio per professionisti e imprese", che si è svolto a Milano presso palazzo Emilio Turati.
"Abbiamo aperto una riflessione sul job's act - ha Calderone - e a febbraio individueremo le azioni da mettere in campo a sostegno del comparto professionale. L'impegno del governo è indirizzato a migliorare e implementare le norme per sostenere libera professione. Credo che nei contratti a termine si debba ritornare sul tema delle causali. E' sbagliato considerare la flessibilità come precarietà. Esiste sicuramente la flessibilità che come tale è necessaria perché consente a imprese e lavoratori di uniformarsi e anche conformarsi alle situazioni di mercato, poi esiste la condizione in cui norme flessibili vengono male utilizzate. Ma non andrei a colpevolizzare la flessibilità leggendola solo in chiave negativa", aggiunge Calderone, osservando che "il contratto a termine non è una forma di precarizzazione del mondo del lavoro, laddove c'è la possibilità di utilizzarlo in modo sapiente per poter costruire delle carriere che necessariamente saranno caratterizzate da attività e lavori diversi che faranno crescere professionalmente. L'impegno del governo - ha concluso il ministro del Lavoro - dev'essere di poter mettere il lavoratore o la lavoratrice in grado di poter accedere, in tempi brevi, a un'altra offerta di lavoro, laddove finisce un'esperienza lavorativa".
Un altro elemento di rilancio per l'economia nazionale è rappresentato dalla cultura, così come sottolineato dal
ministro della Cultura,
Gennaro Sangiuliano: "L'Italia ha due grandi pilastri economico produttivi su cui puntare, uno è l'impresa, l'altro la cultura. Nei prossimi anni aumenterà il numero dei viaggiatori e in questo scenario l'Italia è un colosso mondiale culturale con un'offerta impareggiabile. La cultura, dunque, è sì conservazione ma è anche una grande leva economica di sviluppo. Abbiamo bisogno di figure professionali che sappiano portare in una dimensione di gestione economica e aziendale questo intero patrimonio facendone un grande motore economico".
Francesco Paolo Sisto,
vice ministro della Giustizia, è intervenuto sulle norme dell'equo compenso per i professionisti: "Attendiamo giovedì alla Camera il testo, dopo l'approvazione all'unanimità in Commissione Giustizia, è sicuramente migliorabile, ma bisogna spingere per approvarlo nel più breve tempo possibile per dare un primo segnale concreto di attenzione sul tema. Per questo occorre un rigoroso controllo delle procedure parlamentari per evitare nuove 'sorprese' dopo che, nella scorsa legislatura, non si riuscì ad arrivare al traguardo davvero per poco, nonostante l'ampia convergenza tra partiti".
Il taglio del cuneo fiscale, rivolto alle piccole e medie imprese al centro dell'intervento di
Lucia Albano, sottosegretario al Ministero dell'Economia e delle Finanze: "Uno degli obiettivi principali di questo governo è portare il taglio del cuneo fiscale a 5 punti, questo non solo darà un beneficio ai lavoratori ma anche alle imprese. In legge di bilancio sono stati inseriti diversi strumenti che vanno incontro alle esigenze delle Pmi, perché siamo perfettamente consapevoli che gli imprenditori stanno affrontando un importante aumento dei costi e la ripresa prevista certamente non sarà sufficiente a coprire il gap accumulato negli anni della pandemia".
Federico Freni, anche lui
sottosegretario al Mef ha osservato che "entro giugno ci sarà un nuovo regolamento per gli investimenti. Nella legge di bilancio abbiamo approvato una norma che ha cambiato il contesto degli investimenti che oggi prevede un regolamento cornice, a differenza di quanto accadeva priva, approvato dai ministeri vigilanti (Ministero Economia e Finanze e Ministero del lavoro), nel cui ambito si vanno ad inserire i regolamenti di ciascuna cassa, che oggi sono tra gli investitori più solidi e affidabili di tutto il Paese, architrave dell'intero sistema".
Secondo
Massimo Bitonci (sottosegretario al Ministero delle Imprese e del Made in Italy) "la riforma del Fisco deve andare nella direzione della riduzione della pressione fiscale, semplificazione degli adempimenti e riduzione dei contenziosi. Senza dubbio vanno ridotti gli adempimenti, che ad oggi invece aumentano in maniera esponenziale, al contempo bisogna rendere strutturali alcuni provvedimenti che consentono il taglio dei contenziosi in cassazione, che sappiamo essere di natura fiscale per oltre il 50%".
"Per ridurre l'accumulo dei crediti fiscali dobbiamo attivare la domiciliazione, che è una tipologia di riscossione che funziona, garantisce flusso di cassa e non bisogna rincorrere chi banalmente si dimentica di pagare. Pensare a un'estensione di essa non è sbagliato anzi va incontro alle esigenze del contribuente. Il magazzino delle cartelle esattoriali ha superato il tetto dei mille miliardi occorre intervenire con diversi meccanismi operativi primo tra tutti la semplificazione con il regime dei minimi e l'ipoteca sul bene" ha sostenuto
Massimo Garavaglia, presidente Commissione Finanze e Tesoro del Senato.
Provvedimento necessario da inserire nella prossima riforma del fisco, secondo
Alberto Gusmeroli, numero uno della Commissione Attività produttive, Commercio e Turismo a Montecitorio "E' l'estensione dell'abolizione dell'Irap, immediatamente applicabile per le Snc, gli studi associati, le Stp e le società di capitali prevedendo un addizionale che non grava sui cittadini. In questi anni siamo riusciti a complicare il sistema fiscale in una maniera pazzesca e per la banca mondiale siamo tra i peggiori al mondo. Se si decide di semplificare bisogna farlo veramente".
Per
Marco Osnato (presidente della Commissione Finanze della Camera dei Deputati) "Attuare un'effettiva semplificazione significa modificare i testi unici, che devono essere più snelli e di più facile interpretazione, eliminando quel lunghissimo corollario di circolari che finisce sempre per complicare la vita a cittadini e imprese. In questa fase storica bisogna garantire con forza i diritti dei contribuenti".
Sempre in direzione della semplificazione
Emiliano Fenu (capogruppo M5S in Commissione Finanze alla Camera), propone di attivare il cashback fiscale "che prevede il pagamento delle spese detraibili con dei sistemi tracciabili, ad esempio una carta di credito, in questo modo il contribuente avrà il rimborso immediato del 19% direttamente sul proprio conto corrente. In questo modo si semplifica la vita del contribuente rendendo più facile la compilazione delle dichiarazioni dei redditi, e al contempo lo Stato avrà la possibilità di controllare l'utilizzo delle spese fiscali e delle detrazioni in tempo reale".