(Teleborsa) -
Il gruppo Sella ha chiuso il primo trimestre dell’anno con risultati positivi, grazie al buon andamento in tutti i settori d’attività conseguente alla strategia di crescita basata sulla qualità della relazione con i clienti, all’innovazione tecnologica e alla promozione di un ecosistema aperto. I risultati consolidati al 31 marzo 2023 sono stati approvati oggi dal Consiglio d’amministrazione della capogruppo Banca Sella Holding e hanno infatti registrato un utile netto di 48 milioni di euro, in crescita rispetto ai 35 milioni di euro dello stesso periodo dell’anno precedente.
Nel corso del trimestre, il gruppo ha mantenuto sostenuta la crescita del
margine di intermediazione con un incremento di 35,5 milioni di euro (+16,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), raggiungendo i 252,7 milioni di euro. Il
margine di interesse è aumentato a 129,9 milioni di euro (+60%) grazie prevalentemente alla componente commerciale. I
ricavi netti da
servizi sono saliti a 101,6 milioni di euro (+6,6%). Il
risultato netto dell’attività finanziaria si è attestato a 21,2 milioni di euro (-47,9% per effetto delle operazioni dello scorso anno di cessione titoli e crediti fiscali a terzi).In uno scenario globale che rimane incerto e segnato dalle tensioni internazionali, dalla spinta inflazionistica e dal rialzo dei tassi d’interesse, il gruppo Sella vede crescere la
raccolta globale, che a valore di mercato ha superato la soglia dei 50 miliardi di euro (50,5 miliardi di euro, +3,8% rispetto ai 48,7 miliardi di euro di fine 2022). In particolare, positiva la raccolta netta globale per 933 milioni
di euro a testimonianza della fiducia dei clienti. La
raccolta indiretta è cresciuta a 34,6 miliardi di euro (+8,1%). Quella
diretta è risultata in flessione del -4,3%, principalmente per la trasformazione di una parte di essa in raccolta indiretta, in linea con le indicazioni del servizio di consulenza prestato ai clienti di cogliere le opportunità in uno scenario di tassi alti. Gli impieghi a supporto delle attività
di famiglie e imprese, al netto dei Pct, sono aumentati a 10,7 miliardi di euro (+2,1%).
Positivi gli indici di qualità del credito. Il costo del rischio di credito annualizzato si è attestato a 41 bps (era 37 a fine 2022); l’Npl Ratio netto è pari a 2% (era 1,8%) e l’Npl Ratio lordo è pari a 3,7% (era 3,5%). Il tasso di copertura sui crediti deteriorati è al 47,6% (era 49,5%) e quello sulle sofferenze al 65,7% (era 65,7%). Il Texas Ratio è al 27,7% (era 27,2%).
La
solida posizione patrimoniale, già ampiamente superiore agli standard richiesti, vede un’ulteriore crescita degli indici: il Cet1 al 13,27% e il Total Capital Ratio al 15,16% (erano 13,21% e 15,12% a fine 2022). Così come sono ampiamente superiori ai limiti minimi previsti gli indicatori della liquidità: LCR al 167%, NSFR è al 127,1% (la soglia richiesta è per entrambi 100%).
Banca Sella, società emittente titoli diffusi, ha chiuso il trimestre con un utile netto di 41,2 milioni di euro, in crescita del 41,3% rispetto ai 29,2 milioni di euro del primo trimestre dello scorso anno, confermando, anche rispetto allo scenario complesso, l’efficacia della strategia basata su consulenza specializzata e prodotti e servizi innovativi e tecnologici per dare risposte adeguate alle esigenze di
famiglie e imprese.
Il
Roe della banca si è attestato a 18,7% (era 14,1% a marzo 2022). Confermata la tradizionale solidità patrimoniale con il
Cet1 al 18,36% e il Total Capital Ratio al 20,80% (erano 18,63% e 21,16% a fine 2022). Ampiamente sopra i limiti previsti gli indicatori della liquidità: indice LCR a 178,1%, indice NSFR a 141,6% (la soglia richiesta è per entrambi 100%).
Particolarmente positivo lo sviluppo del margine d’intermediazione, cresciuto del 21,3% a 156,4 milioni di euro. A questo risultato hanno contribuito il significativo aumento del margine di interesse (+79,1% a 91,7 milioni di euro, soprattutto per la crescita della componente commerciale dovuta all’aumento degli impieghi e ai maggiori interessi da finanziamenti alla clientela per la dinamica dei tassi di mercato) e l’incremento dei ricavi netti da servizi (+5,7% a 61,2 milioni di euro, specialmente per la crescita dei ricavi da sistemi di pagamento e delle commissioni accessorie al credito); in diminuzione invece il risultato netto dell’attività finanziaria (-81,8% a 3,6 milioni di euro, poiché sul dato dello scorso anno avevano inciso operazioni di cessione titoli e crediti fiscali a terzi).
La raccolta globale al valore di mercato si attesta a 32,4 miliardi di euro, in crescita del 2,7%, mentre la raccolta netta globale del primo trimestre 2023 è positiva per 0,3 miliardi di euro. Gli impieghi a supporto delle attività di famiglie e imprese sono cresciuti dell’1,4% a 9,2 miliardi di euro. Gli indici di qualità del credito rimangono su livelli ottimali: il costo del rischio di credito annualizzato è pari a
33 bps (era 12 bps a marzo 2022 e 22 bps a fine 2022); l’Npl Ratio netto è pari a 1,9% (era 1,7%), l’Npl Ratio lordo a 3,4% (era 3,1%). L’indice Texas Ratio è pari a 32,5% (era 30,8%).