(Teleborsa) - La decisione assunta dalla
Corea del Sud di rafforzare i controlli sanitari sui passeggeri provenienti dalla Cina ha comportato l’immediata reazione del governo di Pechino, che ha bloccato i visti d’ingresso a breve termine ai cittadini sudcoreani diretti nel Paese. L’ambasciata cinese a Seul ha definito restrizioni discriminatorie le misure adottate dalle autorità sudcoreane.
Lo stop ai visti d’ingresso in Cina
riguarda tutti coloro i quali dalla Sud Corea si recano o anche solo per transito. "L'ambasciata cinese e i consolati sospenderanno l'emissione dei visti di breve periodo ai cittadini sudcoreani", si legge in una nota postata sull'account WeChat della rappresentanza diplomatica, in base "alle istruzioni" ricevute da Pechino. La misura colpirà "i cittadini sudcoreani che visitano la Cina per affari, turismo, cure mediche, transito e per affari privati in generale".
Il provvedimento deciso dalle autorità di Seul, che risale a fine dicembre, prevede che i viaggiatori in arrivo dalla Cina presentino un tampone Pcr negativo entro le 48 ore dalla partenza; in alternativa, un test antigenico rapido entro le 24 ore, cui deve seguirne uno Pcr dopo l'arrivo.
Il
Giappone, dal suo canto, ha protestato con la Cina per lo stop ai visti ai cittadini nipponici, anche in questo caso come risposta ai maggiori controlli sanitari predisposti per i passeggeri provenienti dalla Cina.
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