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Manovra, sindacati: "Nessun passo avanti. Confermato lo sciopero generale il 29 novembre"

Landini: "Confermiamo il giudizio, è una pessima legge di bilancio". Bombardieri: "Pronti al confronto con il governo"

Economia, Politica
Manovra, sindacati: "Nessun passo avanti. Confermato lo sciopero generale il 29 novembre"
(Teleborsa) - Dopo un confronto durato oltre cinque ore a Palazzo Chigi le posizioni dei sindacati restano "congelate" con Cgil e Uil che confermano lo sciopero generale proclamato per il 29 novembre e la Cisl che apprezza la manovra, essendo state recepite "molte delle proposte" del sindacato guidato da Luigi Sbarra. All'incontro, presieduto dalla premier Giorgia Meloni, hanno partecipato 12 sigle sindacali.

"Il governo – ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, al termine dell'incontro – ha riconfermato che quello che ha presentato in Parlamento è la manovra, che i margini sono quelli, che gli spazi possibili di modifica sono limitati" e "noi confermiamo il nostro giudizio di una pessima legge di bilancio che non dà un futuro al nostro Paese. Per Landini l'aumento salariale per il pubblico impiego "non può essere il 6% proposto nell'accordo separato, quando l'inflazione è il 17%". "Le uniche entrate che vengono confermate, l'unica spesa che viene aumentata – ha detto il segretario generale della Cgil – è quella per armi e quella per la difesa. Addirittura dicendo che si batteranno in Europa per chiedere lo scomputo di questa spesa dal patto di stabilità. E perché allora non lo chiediamo per la sanità? E allora perché non lo chiediamo anche per la scuola? Perché non lo chiediamo per gli investimenti, per le politiche industriali, visto che il nostro sistema industriale rischia di andare a rotoli?".

"Confermiamo lo sciopero perché noi abbiamo illustrato le nostre richieste e il governo ha illustrato le decisioni che ha assunto, anche se la presidente del Consiglio ha dato una disponibilità a discutere della detassazione degli aumenti contrattuali – ha detto il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, al termine dell'incontro dei sindacati con il governo sulla legge di bilancio a Palazzo Chigi –. Se il governo decide di cambiare le scelte e ci convoca domani, noi non ci sottraiamo mai al confronto. Ma oggi si sono specchiate due visioni diverse della manovra e, pur con qualche disponibilità, non mi pare ci sia la possibilità di cambiare le scelte che riguardano, non la filosofia, ma i salari, le pensioni, cose molto pratiche, molto terrene". Bombardieri ha detto di aver riconosciuto che questo governo ha messo più soldi di altri sulla sanità, "ma il rapporto al Pil è sempre quello". "Abbiamo anche regalato una calcolatrice a Meloni – ha aggiunto – perché con quella magari è in grado di fare un'operazione più complessa rispetto al cellulare".

"L'Ugl valuta positivamente l'apertura al dialogo manifestata dal Governo sulla prossima manovra, pur nella consapevolezza che alcuni aspetti potrebbero essere migliorati – ha dichiarato il segretario generale dell'Ugl, Paolo Capone –. La legge di Bilancio rimane un buon intervento in senso sociale, a partire da alcune misure come la conferma del taglio dell'Irpef e del cuneo fiscale, che diventano strutturali, il sostegno alle lavoratrici madri, l'incentivo alla contrattazione collettiva di secondo livello e la rivalutazione degli assegni pensionistici. Al contempo – ha continuato – riteniamo che un ulteriore sforzo vada compiuto sul fronte della sanità, delle misure per la natalità e delle risorse a sostegno del trasporto pubblico locale".

"Abbiamo espresso un generale apprezzamento su molte misure contenute nella legge di bilancio perché recepiscono molte proposte, rivendicazioni che abbiamo avanzato come Cisl in questi ultimi mesi", anche se "ci sono parti della manovra che secondo noi possono e devono ancora essere cambiate e migliorate – ha detto il leader della Cisl, Luigi Sbarra –. In modo particolare va eliminato questo taglio strutturale degli organici nel mondo della scuola, il blocco parziale del turn-over negli enti locali, abbiamo chiesto che si possano ancora aumentare le pensioni minime e il fondo sulla non autosufficienza, abbiamo detto che bisogna tagliare le tasse al ceto medio, così come abbiamo chiesto che venga riconsiderato il taglio al fondo automotive. Sul complesso di queste nostre richieste, i ministri presenti hanno dato piena disponibilità a incontrare il sindacato per ragionare su questioni tematiche e la presidente del consiglio Meloni si è dichiarata d'accordo su queste questioni che abbiamo posto e ha invitato i ministri ad aprire subito momenti di approfondimento nella prospettiva di trovare soluzioni coerenti con le nostre richieste, dentro e fuori il perimetro della manovra".

Durante l'incontro di oggi – ha commentato Meloni parlando in collegamento con la manifestazione del centrodestra a Bologna – "ho colto l'occasione per chiedere ai sindacati che hanno convocato uno sciopero generale contro la manovra e il Governo e in particolare a quelli che invocano la rivolta sociale contro il Governo, con toni che non hanno precedenti nella storia sindacale, come mai abbiano indetto lo sciopero generale oggi ma non lo abbiano fatto quando il tasso di disoccupazione era doppio rispetto a quello di oggi, quando il tasso di occupazione era di sei punti più basso rispetto a quello di oggi, quando i Governi di sinistra anziché chiedere alle banche un contributo per aiutare a pagare i provvedimenti a favore dei lavoratori come abbiamo fatto noi usavano invece i soldi dei cittadini e dei lavoratori per salvare le banche. Non ho avuto risposte".

Intanto è scaduto il termine per la presentazione degli emendamenti alla manovra. In Commissione Bilancio della Camera sono stati depositati complessivamente 4.562 proposte di modifica di cui oltre 1.200 dai gruppi di maggioranza. In particolare 501 arrivano da Forza Italia, 428 dalla Lega, 190 da Fratelli d'Italia e 142 da Noi Moderati. A questi si aggiungono 2 emendamenti delle commissioni e uno del governo. Dalle opposizioni sono invece arrivati 1.218 emendamenti targati M5s, 992 dal Pd, 354 da Avs, 130 da Azione, 282 da Italia Viva, 201 dal gruppo minoranze linguistiche, 45 da +Europa, 76 dal Misto.


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