(Teleborsa) - Durante il
Question Time alla Camera, i ministri
Carlo Nordio (Giustizia),
Luca Ciriani (Rapporti con il Parlamento),
Marina Calderone (Lavoro) e
Eugenia Roccella (Famiglia) hanno risposto a una serie di quesiti su
temi sociali di primaria importanza, tra cui
l’assegno unico, la regolamentazione della maternità surrogata e le misure di contrasto alla violenza di genere. Di fronte a interrogazioni puntuali e questioni complesse, il governo ha confermato la propria determinazione nell’affrontare sfide legislative e sociali cruciali per il Paese, chiarendo le strategie in atto per migliorare le condizioni di vita e di lavoro di molte persone.
Sull'
assegno unico, i rappresentanti governativi hanno voluto
rassicurare gli italiani ribadendo che il governo non intende affatto cancellare o limitare questa misura di sostegno, come paventato da alcune voci negli ultimi mesi. Al contrario,
è stato fatto uno sforzo per aumentare il fondo destinato all’assegno unico, portando la
spesa annuale da 16 a 20 miliardi di euro e prevedendo, nella nuova legge di bilancio, un ulteriore investimento di 1,5 miliardi per sostenere le famiglie e incentivare la natalità.
Tuttavia, la reale minaccia all’assegno unico, secondo quanto dichiarato dai ministri, arriva da una
procedura d’infrazione europea che mira a eliminare i requisiti di residenza e contratto di lavoro minimo per l’accesso al beneficio. Questo potrebbe
ampliare notevolmente la platea di beneficiari, includendo persone con figli residenti all’estero, e compromettere quindi la sostenibilità economica della misura. Il governo ha espresso il proprio rammarico per la mancanza di supporto da parte dell’opposizione in questa sfida cruciale, invitandola a sostenere il dialogo con le istituzioni europee per preservare l'integrità del provvedimento, concepito come strumento di sostegno demografico e non solo economico.
"Continueremo in questa nuova fase del procedimento a difendere l’assegno unico,
con la stessa determinazione con cui lo abbiamo potenziato e corretto, continuando a confidare – speriamo non invano – in un sussulto di patriottismo e coerenza da parte delle forze politiche che erano azioniste di maggioranza quando la norma è stata scritta, e oggi si voltano incredibilmente dall’altra parte", aggiunge Roccella.
Un altro argomento caldo sollevato durante il Question Time è stato quello della
maternità surrogata, su cui la ministra Roccella ha risposto con fermezza. La maternità surrogata, ha sottolineato, non è solo vietata dalla legge italiana ma rappresenta una violazione della dignità delle donne, trasformando il corpo femminile in una "incubatrice meccanica".
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Conosciamo il giro vertiginoso di denaro che c’è dietro il mercato della maternità, la disumanità dei contratti per le gestanti, la venatura razzista dei cataloghi, dove si può scegliere il colore della pelle e dove gli ovociti delle donne di colore costano molto meno di quelli delle bianche", aggiunge la ministra, ricordando che in Italia, già da vent'anni,
la legge prevede sanzioni per chi promuove o organizza la maternità surrogata, in accordo con le pronunce della Corte Costituzionale e della Corte di Cassazione. La ministra ha quindi
difeso con decisione la nuova legge Varchi, che mira a rafforzare ulteriormente il divieto e a prevenire aggiramenti delle norme.
Infine, la ministra Roccella ha affrontato il tema del "
reddito di libertà", uno strumento di
sostegno economico pensato per le donne
vittime di violenza, che ora è stato reso strutturale per garantirne la continuità. "Abbiamo voluto sottrarlo all’incertezza dei rinnovi annuali – ha spiegato – per offrire un
supporto costante e concreto a chi si trova in situazioni di emergenza e vulnerabilità". Questo provvedimento si inserisce in un quadro più ampio di
misure anti-violenza, che comprendono anche un
incremento significativo dei fondi destinati ai centri anti-violenza e alle case rifugio. È previsto inoltre un nuovo stanziamento di
tre milioni di euro per programmi di orientamento e formazione professionale dedicati alle vittime, come parte dell’impegno del governo per sostenere l’inclusione sociale e l’autonomia economica di queste donne.
Per rendere più efficace l’azione di contrasto alla violenza di genere, sono in fase di ultimazione le linee guida per la formazione degli operatori, elaborate dal
Comitato Tecnico-Scientifico dell’Osservatorio anti-violenza. Queste linee guida saranno
presentate ufficialmente il prossimo 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, e rappresentano un passo importante per uniformare l’approccio e migliorare le competenze di coloro che operano in prima linea contro la violenza.