(Teleborsa) -
Cambiamenti, giravolte e tentativi di ricuciture in extremis precedono
l'inizio dello sciopero dei benzinai, programmato per 48 ore consecutive a partire dalle 19 di oggi (sulla rete ordinaria, sulle autostrade l’inizio è fissato alle 22).
Nel primo pomeriggio di oggi, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy aveva convocato i gestori dei distributori per un ultimo tentativo di mediazione che, nelle intenzioni, avrebbe dovuto portare alla r
evoca della protesta. U
n tentativo sul filo di lana per scongiurare la chiusura delle stazioni di servizio.
FAIB RIDUCE SERRATA - Notizia di pochi minuti fa che la presidenza nazionale Faib Confesercenti, riunita d'urgenza, a seguito dell'incontro con il ministro Urso, ha valutato e ritenuto positive le aperture presentate e già formalizzate con un emendamento al decreto legge e ha deciso di ridurre a un solo giorno la mobilitazione. La decisione verrà presentata alla riunione di coordinamento con le altre sigle, fissata per domani mattina, mercoledì 25 gennaio.
"La presidenza nazionale Faib Confesercenti, riunita d'urgenza, a seguito dell'incontro con il ministro Urso - si legge in una nota - ha valutato e ritenuto positive le aperture presentate e già formalizzate con un emendamento al decreto legge".
In particolare, spiega Faib, "ci sembra un risultato importante la significativa riduzione delle sanzioni, la razionalizzazione della cartellonistica sugli impianti, la rapida convocazione di un tavolo di filiera per affrontare gli annosi problemi del settore, a partire dall'illegalità contrattuale e dal taglio dei costi per le transazioni elettroniche". "In segno di apprezzamento del lavoro svolto dal ministro e dai suoi collaboratori, e con l'obiettivo di ridurre il disagio alla cittadinanza, la presidenza Faib ha dunque deciso di ridurre a un solo giorno la mobilitazione. La decisione verrà presentata alla riunione di coordinamento con le altre sigle, fissata per domani mattina, mercoledì 25 gennaio".
FEGICA E FIGISC/ANISA CONFERMANO STOP - "Troppo poco e troppo tardi per revocare lo sciopero", che quindi "rimane confermato"; spiegano invence i presidenti di Fegica e Figisc/Anisa in una nota sottolineando come "il tentativo in extremis fatto dal ministro Urso, peraltro apprezzato, non riesce ad intervenire con la necessaria concretezza".
L'agitazione è nata qualche giorno fa quando le organizzazioni
Faib, Fegica e Figisc-Anisa, contrarie alle misure del decreto Trasparenza sui prezzi di benzina e gasolio, nell'arco delle tre riunioni (una a palazzo Chigi e due al Mimit)
avevano minacciato lo sciopero, poi congelato e successivamente confermato nonostante un'apertura di Urso con un
allentamento del provvedimento. Ma si erano comunque sempre dette
pronte a revocare lo stop di fronte ad una proposta convincente anche all'ultimo minuto prima della chiusura.
(Foto: David ROUMANET / Pixabay)