(Teleborsa) - A maggio 2022 i veicoli di
ultima generazione sotto le 3,5 tonnellate hanno raggiunto la cifra di 982.696 unità, segnando un incremento del 23,9% rispetto allo stesso periodo del 2021, mentre i mezzi sopra le 3,5 tonnellate hanno totalizzato quota 179.444, registrando un rialzo del 24,8%. È quanto emerge dai dati del
Comitato Centrale dell’Albo Nazionale degli Autotrasportatori del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (Mims), illustrati dal presidente
Enrico Finocchi, in occasione del convegno “Sostenibilità e sicurezza per l’autotrasporto italiano”, che ha aperto la manifestazione Transpotec Logitec oggi a Milano.
Nel complesso, il
parco veicolare italiano sotto le 3,5 tonnellate è pari a 3.957.283 unità. I veicoli da Euro 0 ad Euro 4 sono ancora 2.444.739 unità, cui corrisponde una quota del 61,8%, mentre i mezzi
Euro 5 ed
Euro 6 sono 1.512.544 (38,2%). Per quanto riguarda invece i mezzi con massa superiore a 3,5 tonnellate, sono in tutto 796.675, di cui 493.731 (62%) fino ad Euro 4 e 302.944 (38%) tra Euro 5 ed Euro 6.
Il presidente del Comitato Centrale dell’Albo ha fornito anche i numeri delle imprese di
autotrasporto attive nel nostro Paese: al 31 marzo 2022 le imprese attive in Italia erano 99.196, in leggera diminuzione (-0,2%) rispetto alle 99.465 del 31 dicembre 2021. Nei primi tre mesi dell’anno è continuato il trend già analizzato nel 2021, che vede una diminuzione delle aziende più piccole, in particolar modo quelle monoveicolari, e un aumento delle imprese più strutturate, in particolare quelle tra 50 e 100 veicoli e quelle di dimensioni ancora maggiori.
Risultano iscritte all’Albo anche
18.171 imprese senza veicoli su cui il Comitato Centrale ha avviato procedure di accertamento. In particolare, a fine 2021 è partito un controllo su 21.598 imprese a zero veicoli e fino ad oggi sono state avviate verifiche su 16.925 imprese, riscontrando un notevole numero di
imprese fallite o liquidate (4.701). Le
irregolarità rilevate sono state circa 30mila: per una quota rilevante, pari al 26% (7.749 unità), si tratta di imprese che negli ultimi cinque anni non hanno versato, o hanno versato parzialmente, il contributo all’Albo degli Autotrasportatori; nel 25% dei casi (7.669) è stata riscontrata una discrepanza tra i dati presenti nell’Albo e quelli presenti nel registro delle imprese; nel 19% dei casi manca l’integrazione del requisito della sede operativa (5.640); nel 10% (2.932) il requisito di idoneità finanziaria risulta scaduto.
Durante il convegno è stata presentata l’ultima iniziativa dell’Albo in collaborazione con Radio24: “
Ottoruote: la storia dell’autotrasporto italiano”, sei podcast per raccontare le tappe fondamentali dell’evoluzione del settore, dal boom economico, alla nascita dell’Albo degli Autotrasportatori fino all’avvento delle nuove tecnologie. I podcast sono già disponibili sul sito di Radio24, sull’App di Radio24 e sulle principali piattaforme. Sono state inoltre illustrate le iniziative che l’Albo sta portando avanti in tema di
sicurezza e di
formazione, a partire dalla campagna “Guidiamo sicuro” rivolta a 1.800 conducenti.
Al convegno è intervenuto anche il Direttore dei servizi della Polizia Stradale,
Paolo Maria Pomponio, che ha sottolineato come gli autotrasportatori siano coinvolti in incidenti stradali in misura di gran lunga inferiore rispetto alle altre categorie di utenti della strada: sul totale dei sinistri rilevati in ambito autostradale solo il 17%, sia nel 2020 che nel 2021, ha interessato i mezzi pesanti. Il convegno ha poi ospitato anche gli interventi dei rappresentanti delle associazioni delle imprese di settore, che hanno evidenziato come sia ancora necessario intervenire sul fronte degli incentivi, sulla normativa e la regolamentazione per velocizzare la transizione ecologica.
Il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili
Enrico Giovannini ha sottolineato la necessità di un confronto costante con le associazioni di categoria dell’autotrasporto, sia per individuare le azioni necessarie per incrementare la sicurezza del settore sia per valutare, insieme anche alle altre organizzazioni, come utilizzare al meglio il Fondo per la mobilità sostenibile inserito nella Legge di Bilancio 2022. “Ringrazio l’Albo degli autotrasportatori per la condivisione della distribuzione del fondo da 500 milioni di euro stanziati per il settore, privilegiando i veicoli Euro 5 ed Euro 6 e premiando chi si è impegnato nella transizione ecologica del settore – ha sottolineato Giovannini - Nei prossimi mesi decideremo anche come impegnare il Fondo per la mobilità sostenibile. Dobbiamo fare uno sforzo verso una mobilità integrata, intervenendo sia con nuovi fondi e riforme, sia sulle infrastrutture immateriali. Mi riferisco, ad esempio, al problema dei viaggi a vuoto. Insieme alle associazioni dobbiamo capire come accelerare il processo di ottimizzazione, e quindi di decarbonizzazione, del sistema di trasporto italiano”.