(Teleborsa) - Il CdA di
Mediocredito Centrale (MCC) ha approvato il
Piano industriale per il periodo 2022-2025 che conferma la vision di medio termine del Gruppo MCC delineata dal precedente Piano al 2024 e si sviluppa su
4 direttrici: ruolo attivo nella ripresa e transizione con focus su sostenibilità (ESG) e filiere critiche al Sud, accelerazione dello sviluppo delle banche commerciali, chiarezza operativa attraverso una precisa mission per ogni azienda del Gruppo, sostenibilità economica e patrimoniale.
Guardando agli
obiettivi strategici del Gruppo, è previsto un aumento dei
crediti verso clientela nell’arco del Piano, con uno stock a regime superiore ai
12 miliardi al 2025 (rispetto agli 11 miliardi previsti a regime nel piano precedente) ed un consistente incremento del
portafoglio titoli di proprietà, con impieghi a basso assorbimento patrimoniale (
3,5 miliardi attesi al 2025 rispetto ai 3,2 miliardi previsti a regime nel piano precedente).
Il nuovo Piano punta anche ad una
accelerazione nel processo di derisking, con NPL ratio atteso al 9,1% nel 2025, anche per effetto delle previsioni di scenario che prevedono un aumento dei crediti deteriorati, ed un
allineamento del cost-income ai peers (atteso al 59% nel 2025 rispetto a 60,8% a regime nel piano precedente).
E' prevista una crescita della redditività,
con ROE a 7,6% nel 2025 (rispetto all’8% a regime nel piano precedente) per effetto di un
utile netto a regime pari a 86 milioni (rispetto a 75 milioni a regime nel piano precedente).
Per la
Banca Popolare di Bari si prevede il posizionamento come
banca retail di riferimento per il
Sud Italia, rilevante per le comunit locali della Puglia e del Mezzogiorno, orientata al recupero in arco piano della quota di mercato. E' atteso un utile al 2025 pari a 56 milioni (rispetto a 34 milioni a regime nel piano precedente) e un ROE del 10%.
Per la per
Cassa di Risparmio di Orvieto è previsto il posizionamento come
banca commerciale retail rilevante per le comunità locali del proprio territorio di riferimento e di nuove geografie del
Centro Italia, con uno stock creditizio atteso a regime nel 2025 a circa 1,6 miliardi (rispetto a 1,3 miliardi a regime nel piano precedente) ed una raccolta diretta da clientela pari a circa 1,5 miliardi a regime nel 2025 (rispetto a circa 1,2 miliardi a regime nel piano precedente).