(Teleborsa) - Il
Ministro dell'Ambiente Pichetto Fratin annuncia la possibile nomina di un
Commissario per la Terra dei Fuochi, in seguito alla
sentenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo. La Corte - ha ricordato il Ministro - ha condannato l’Italia per violazione dell’articolo 2 della Convenzione (diritto alla vita) per la
mancata tempestività nell’adozione di misure risolutive al fenomeno dell’inquinamento del territorio della "Terra dei fuochi", prima dell’adozione del Decreto-Legge 136 del 2013, considerato la prima risposta su scala nazionale al fenomeno dell’inquinamento del territorio della Terra dei Fuochi”. .
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Ormai da una decina di anni, sono state messe in campo una
pluralità di azioni che hanno cercato di raggiungere gli obiettivi di risanamento ambientale e di tutela della salute dei cittadini", ha spiegato il titolare del MASE in un'audizione presso la Commissione sulle Ecomafie, riconoscendo che "
obiettivamente ciò che è stato fatto non è sufficiente, ed è evidente che
occorre dare un ulteriore slancio alle azioni di risanamento con maggiore rapidità".
Per questo motivo, il Ministro
non esclude la nomina di un Commissario o comunque di un organismo unico, una
cabina di regia formata da sindaci, Regione e provincie coinvolte, che possa imprimere una accelerazione alla soluzione del problema, snellendo le competenze in campo e
risolvendo il problema dell'affollamento degli enti coinvolti.
Entrando nello specifico del problema delle o
perazioni di bonifica, Pichetto ha ricordato che l’area della “Terra dei Fuochi” non è identificata quale Sito di Interesse Nazionale (SIN) e che, pertanto, la competenza per la procedura di bonifica non è attribuita al Ministero dell’ambiente e della Sicurezza Energetica, ma alla Regione Campania. Per questo morivo
, l’impegno del Ministero è quello di addivenire rapidamente ad una positiva conclusione della
perimetrazione del SIN dell’area vasta di Giugliano, al fine di
dare un segnale immediato al territorio e anche alle richieste della stessa Corte europea.
In merito ai
finanziamenti relativi alle attività di bonifica, le strutture competenti del Ministero hanno gestito le procedure di
trasferimento alla Regione Campania delle risorse residue presenti nella contabilità speciale del commissario delegato De Biase, incaricato nel 2010 di provvedere alla realizzazione degli interventi urgenti di messa in sicurezza e bonifica delle aree di Giugliano e dei Laghetti di Castelvolturno, dopo l’approvazione di uno specifico piano di interventi proposto dalla stessa regione avvenuta nel 2021.
"Il quadro delle attività appena descritte e le altre poste in essere dalle autorità locali e nazionali non hanno evitato un
giudizio negativo" della Corte europea - ha ammesso il Ministro - "la
mancanza di organicità nell’azione delle autorità preposte,
la lentezza e la parzialità di alcuni interventi sono elementi che lasciano supporre che le autorità italiane non abbiano agito con la diligenza richiesta dalla gravità della situazione e non abbiano dimostrato di aver fatto tutto ciò che poteva essere richiesto per proteggere le vite dei ricorrenti".
L’Italia è stata condannata ad adottare, senza indugio e comunque
entro due anni dalla data in cui la sentenza diventerà definitiva,
misure generali in grado di affrontare in modo adeguato il fenomeno dell’inquinamento in questione, in linea con le raccomandazioni delineate dalla stessa sentenza, ossia: l’adozione di una strategia globale che unisca le misure esistenti e quelle prospettate; l’adozione di un meccanismo di monitoraggio indipendente; la creazione di una Piattaforma di informazione pubblica.
Le azioni che il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica porrà nei prossimi mesi saranno improntate ad uno spiccato spirito di collaborazione istituzionale, fermo restando le specifiche competenze di ciascun attore istituzionale", ha concluso Pichetto.